Non lasciamoci cambiare!

Siamo a tre giorni di blocco semi totale causato dal dilagare di questo virus con nome di rimembranza monarchica e iniziano a uscirmi delle considerazioni.

Una fra tutte è relativa alla capacità, o incapacità, di adattamento del genere umano.

Sto guardando tutta questa situazione facendo finta che sia tutta una grande esercitazione per studiare il genere umano.

E noto che: l’equilibrio psicofisico delle persone salta molto in fretta.

Siamo a tre giorni di forzata vita casalinga e, chi effettivamente la sta attuando, inizia a dare segni di irrequietezza e insofferenza alla situazione e alle persone.

Basta andare a visionare i social per leggere di tutto di più.

Ci sono gli allarmisti, i superficiali, i complottisti.

C’è chi fa pulizia e chi conta le piastrelle. Chi riordina il garage e chi nota le ragnatele sul soffitto.

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C’è chi ha, o crede di averla, la verità in tasca, e sono molti, e chi si pone domande su domande, chi si fida, chi no, chi ci crede, chi no, chi stà alle regole e chi, non ritenendole utili, le bypassa senza remore.

Ognuno ha il suo punto di vista, qualcuno lo dichiara qualcuno evita.

Andrebbe tutto bene, ogni idea e pensiero è lecito, ognuno è libero di decidere di agire o meno.

Ma la libertà di ogni individuo finisce laddove va a impedire la libertà dell’altro.

Quindi qualunque siano i pensieri se ci sono delle regole bisogna rispettarle per non invadere gli spazi altrui.

Aggiungo che anche i modi e i metodi che si utilizzano per esporre i propri concetti è molto importante.

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Noto un accrescimento nella maleducazione verbale di chi espone il proprio pensiero: ci si insulta, si dà dei nomi e degli epiteti a chi non fa o non pensa come chi scrive.

Tutta questa situazione sembra che stia riducendo i rapporti umani: siamo in coda alla posta o in farmacia e siamo distanti, non ci parliamo più e se qualcuno lancia una parola o una battuta per sdrammarizzare, viene guardato con occhio cinico e direi anche un pò di disprezzo.

Da questa situazione usciremo forse più tecnologici, più protratti verso gli acquisti online ( positivo o negativo sia questo metodo), più capaci a studiare e lavorare da casa utilizzando ogni metodo tecnologico esistente.

Come sempre dico bisognerebbe trovare un equilibrio fra tutte queste cose.

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Non rischiamo di ritrovarci tecnologici ma diffidenti, lavoratori e studenti casalinghi ma maleducati, vicini ma lontani.

 

Non rischiamo di ritrovarci sani ma disumanizzati.

Atteniamoci alle regole senza atteggiamenti esagerati.

Non prendiamo in giro chi esagera, non mitragliamo di parole cattive chi sottovaluta,

 

Ogni cosa si può dire senza offendere, senza umiliare, senza insultare.

 

RESTIAMO UMANI oggi più che mai RESTIAMO UMANI e coscienziosi!

 

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Proviamo ad approfittare di questo momento per apprezzare un pò di più chi vive con noi: mogli, mariti, figli, genitori…. ora abbiamo il tempo per dirglielo, per dimostrarlo.

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Usciremo da questa situazione e, se saremo stati capaci a non perdere la nostra umanità, ci ritroveremo tutti più forti!

 

 

BUONA VITA A TUTTI………….. NONOSTANTE TUTTO!

 

Via al castello

Ormai dal mese di novembre tutte le mattine mi trovo a percorrere via al castello a Rivoli. Lo percorro dalla parte alta verso la parte più bassa diciamo in discesa , nel senso opposto incrocio sempre una nuvola di studenti che vanno verso la loro scuola e mi sono ritrovata, nel periodo delle vacanze natalizie, a sentirne la mancanza : il buio, il vuoto, il silenzio di quelle mattine senza la loro presenza mi hanno fatto notare quanto siano belli, in ogni senso della parola ‘ belli”, e quanto sia bella la loro età e tutto ciò che ne deriva perché in un mondo dove si dà sempre voce ai ragazzi maleducati, alle persone che non fanno cose buone, alle atrocità, agli incidenti, agli omicidi, alle brutture Io vorrei invece fare veramente un inno il più positivo possibile a questi giovani.
Sono tutti intenti nelle loro chiacchiere, viaggiano a gruppetti, oppure due a due, a volte mano nella mano ,a volte sono amici a volte sono fidanzati ma tutti, e dico tutti nell’incrociarmi mi cedono il passo, mi lasciano il passaggio verso il muro, azione di manzoniana memoria ( ricordo di aver conosciuto questo gesto attraverso i promessi sposi, forse l’unico versetto dei promessi sposi che mi è rimasto impresso quando appunto viene spiegato che a donne, bambini e anziani va sempre ceduto il passo per educazione). Certo questo potrebbe dare adito al pensiero che che ho un’età e si vede, ma non è questo il punto e poi non importa, sono contenta di avere la mia età e di vedere che ancora molti ragazzi hanno queste piccole gentilezze portate dalla buona educazione. Li osservo e vedo due amici chiacchierare e raccontarsi delle vicende della sera prima poi , passa una ragazza che con le sue cuffiette in testa canta a voce alta rompendo il silenzio di quella via insieme al vociare di tutti gli altri. Addirittura un giorno un ragazzo molto carino ,alto, magro con un mento aguzzo stava parlando con una sua amica e nella sua distrazione mi sono fermata Io, le ho ceduto il passo e lui mi ha guardato e mi ha detto “scusi” ed è andato oltre: addirittura scusi, troppo carino.

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Sento e ascolto i loro stralci di argomenti che parlano di scuola, chi si ripete la lezione, parlano di amore, di ragazzi perduti ,di telefonate intercorse, di tutte quelle piccole cose che fanno grande e difficile l’adolescenza e mi riportano un po’ alla mia perché poi in fondo tutte le adolescenze attraversano le stesse tristezze, le stesse gioie ,gli stessi dolori le stesse difficoltà .
C’ è poi una ragazza alla quale devo veramente molto perché dal primo giorno che ho incominciato a incontrarla lei mi ha sorriso : mi ha sorriso il primo giorno e non ci ho fatto molto caso, mi ha sorriso il secondo giorno e ho incominciato a notarlo, ha continuato a sorridermi sempre . Solo stamattina al sorriso ha aggiunto un timido saluto, ma il suo modo di guardarmi e sorridermi mi ha veramente riempito il cuore di gioia, mi ha insegnato che basta un sorriso per avvicinare le persone ,mi ha regalato da quel giorno, ogni giorno, una giornata migliore.
Non so se questi ragazzi leggeranno questo scritto e se si riconosceranno in queste parole , certo sarebbe bello se la prossima volta che ci incontriamo mi sentissi dire “ciao Luisella”, così potrò rispondere al loro saluto ,con molto piacere ,e dire  loro un grazie per come portano al mondo la loro bella generazione.

Grazie ragazzi! ❤️

SOLO DATI DI FATTO…SENZA FRONZOLI!

https://www.leggo.it/italia/cronache/ragazza_incinta_sofia_ha_aperto_occhi-4512979.html

Vorrei condividere un pensiero.
Questo è un avvenimento terribile. Punto.
Solo che, siccome non si sa chi si sia macchiato di un reato tanto grave, nessuno si è messo ad urlare pro o contro qualcuno.
Forse perché chi ha subito è rumeno? Ne bianco ne nero anzi, secondo qualcuno di quella categoria che li ritiene ubriaconi e stupratori?

È solo una domanda.
O forse perché non si sa il colore, la provenienza, la religione di chi ha investito?

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E solo una domanda.

Eh si perché se il disgraziato per caso è bianco incominciano ad urlare quelli che difendono gli stranieri ( ma forse solo se hanno il colore giusto) facendo notare che nessuno dice niente perchè l’investito è straniero e l’investitore è bianco.
Se invece il fuggitivo è straniero e in più magari anche nero…… E vai di urla contro sti extracomunitari che vengono qui a delinquere ecc ecc ecc.

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E quindi sia chi la pensa in un modo sia chi la pensa in un altro…….tutti zitti…… In attesa….. Per potersi poi scatenare.


Mi danno estremamente fastidio tutte e due le categorie.

Ecco perché le notizie dovrebbero essere date senza indicare colore, razza, provenienza,religione di nessuno, ma solo i fatti così come sono avvenuti. Punto.


Intanto medici e infermieri di ogni provenienza stanno cercando di salvare una creatura che di tutto ciò non ne sa nulla.

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Forza piccola Sofia!

Luisella

        SPORT E SPORTIVITA’

 

Se cerco sul vikidizionario la parola sportività la definizione che da è molto specifica:

Sostantivo- nello sport riguarda il pieno rispetto delle regole con attenzione, anche per l’incolumità, e prudenza verso la persona o le persone contro cui si gareggia o compete; altrimenti significa anche accettare la sconfitta o non sbeffeggiare in caso di vittoria.

Ieri sera mi sono trovata a prendere il caffè in un bar dove tutta la sala era assorta a guardare la partita della juve. Bello, ho pensato, uomini ,donne, bambini e ragazzini insieme uniti dalla passione per il calcio.

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Il fatto è che tra i presenti serpeggiava una tensione e una rabbia quasi palpabile ogni qualvolta un tiro veniva sbagliato, l’arbitro non segnalava quello che lo spettatore di turno aveva visto, per non parlare del momento che la squadra avversaria ha fatto un gol.

Ancora più perplessa mi ha lasciato l’atteggiamento di chi, tifoso della squadra italiana contrapposta, sperava nella sconfitta di chi, arrivato a quel punto, rappresentava l’Italia calcistica stessa.

Questa mattina apro i social e da ogni dove arrivano prese in giro più o  meno “cattive”, più o meno violente, più o meno tecniche, più o meno sportive.

Dunque ho capito che ieri sera non era in gioco la vittoria di una squadra italiana verso una squadra straniera, ma la vittoria di una squadra italiana contro gli anti…..quella squadra. Ieri era la juve ma poteva essere il Toro, il Milan o qualunque altra che ci sarebbero stati gli “anti”.

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Quindi neanche più nel calcio esiste il senso di appartenenza, neanche il pallone fa uscire un pò di senso della nazione, neanche lo sport ci fa sentire italiani, o meglio certo sport, quello dove girano troppi soldi, troppi interessi che non vanno certamente ai tifosi ma pare non interessare a nessuno.

Ecco perché vedere le foto e sentire raccontare di Bartali che passa la borraccia a Coppi ( o viceversa) stupisce così tanto.

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Ecco perché il podista che arriva secondo pur di accompagnare alla vittoria, sorreggendo, chi gli è stato davanti tutta la gara, fa venire la pelle d’oca.

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Ecco perché bisogna ricominciare ad insegnare ai bambini cosa vuol dire essere sportivi.

Bisogna insegnare oltre al senso di competizione, di forza, di costanza anche la lealtà, l’onestà, il saper riconoscere la vittoria di qualcun’altro senza imprecare, offendere e denigrare.

Diciamo che mi piacerebbe vedere lo stesso nazionalismo di alcuni argomenti politici anche nello sport.

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Mi piacerebbe che lo sport fosse tale …………….. non business!!

Luisella.

FESTA DELLA DONNA MA……….

Come tutti gli anni festeggiamo la giornata della donna.

Si sprecano auguri, frasi, poesie e mimose, e va tutto bene ogni tanto fa piacere essere riconosciute e apprezzate.

Certo sarebbe meglio essere valutate e valorizzate sempre ma, come sempre, sappiamo accontentarci.

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Il punto è un altro ed è quello su cui sono andata a scavare un po’ :

ma in tutti questi anni di feste e celebrazioni quanto la posizione dell’universo femminile è migliorata?

Ho preso in considerazione solo l’Italia dove, sembra, che tutti si muovano con le donne e per le donne, vediamo se è profondamente così.

Considerato che il movimento femminista ( movimento politico-culturale e sociale) nasce nell’ottocento ecco alcune date che ci indicano l’evoluzione di situazioni femminili da allora ad oggi.

Nel 1945 finalmente una legge sancisce il diritto di voto alle donne a cui, fino a quel momento, era negato.

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Erano gli anni in cui anche le donne iniziavano a lavorare fuori casa ma ricevevano paghe decisamente inferiori a quanto veniva dato ad un uomo e venivano sottoposte a molte difficoltà per poter avere un posto di lavoro.

Tra queste c’era la probabilità di diventare mamma e quindi perdere il lavoro.

Solo nel 1950 una legge vieta il licenziamento della donna che diventa mamma fino al compimento del primo anno del nascituro ed introduce il trattamento economico dopo il parto.

Arriva poi nel 1956 una legge che regola la retribuzione rendendola equa fra uomo e donna.

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Molte erano le azioni che, all’epoca, rendevano la donna sempre in posizione inferiore come quello che riguardava l’adulterio che si riteneva reato solo quando, in una coppia, veniva effettuato dalla moglie.

Con una legge del 1968, finalmente, l’adulterio femminile non è più reato ma solo nel 1981 viene completamente abolito il “delitto d’onore” che mitigava la pena dell’uomo che ne era artefice.

E’ solo nel 2009 che, finalmente, la persecuzione psicologica e fisica ai danni di una persona ( denominata stolking) diventa reato grazie alla legge 38 che verrà maggiormente sostenuta nel 2013 quando si approva la legge che prevede l’aumento di un terzo della pena per chi si macchia del reato di femminicidio.

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Dunque tanti sono stati i passi fatti verso un miglioramento effettivo anche se l’ombra delle vecchie abitudini è sempre dietro l’angolo.

Voglio dire che oggi, dopo tutte queste leggi la donna…………

PUO’ andare a lavorare fuori casa e ricevere uno stipendio equo ma quando torna casa PUO’ rassettare, lavare, stirare, far fare i compiti ai bambini, cucinare, fare la donna , la moglie, la madre e l’amante.

In compenso quando si stanca PUO’ chiedere il divorzio senza rischiare di avere una pendenza sulla testa nel caso si fosse guardata attorno cercando un uomo migliore di quello che ha.

PUO’ anche rischiare di ricevere pressioni e violenze fisiche e psichiche ma, prima che qualcuno le creda e l’aiuti, PUO’ essere uccisa ma è fortunata perché PUO’ ( o chi per lei) ricorrere alla legge sullo stolking e sul femminicidio…..salvo poi trovare il giudice che pensa che il “raptus emotivo” sia un’attenuante valida.

Intanto tu, donna, sei morta!!!!!!

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Pensiamoci………..

RISPETTARE LE DONNE SEMPRE,

INSEGNARLO A I FIGLI MASCHI E

ALLE FIGLIE FEMMINE INSEGNAMO A RICONOSCERE I SEGNALI DI CHI 

NON CI RISPETTA!!!!!

Luisella

SCRIVERE E’…..

Quando siamo piccoli smaniamo dalla voglia di imparare a scrivere, di imparare e capire cosa sono quei segni che tracciano sui fogli i nostri genitori e tutti i “grandi” che ci circondano.

Mio figlio a 4 anni parlava ancora malissimo ma voleva imparare a scrivere per poter fare le sue richieste a babbo natale, salvo poi dirmi, a metà della prima elementare, “ bene ora che ho imparato a scrivere posso tornare all’asilo”!

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Quindi scriviamo lettere di desideri a babbo natale e non solo quando siamo bambini!

Diamo alla scrittura tutte le nostre angosce, le nostre gioie e i nostri dilemmi quando siamo adolescenti. Sicuramente una fase più femminile che non dei ragazzi che tendono a tenere nascoste in sè le proprie emozioni.

Nei diari delle ragazze adolescenti trovi di tutto , dai pensieri d’amore al desiderio di morte, delicato passaggio all’età adulta a cui la scrittura dà il suo saggio contributo.

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Scriviamo, da adulti lettere d’amore, bhè oggi mandiamo messaggi whats app o email, dai contenuti dolci o struggenti.

Scriviamo sotto lo stimolo di un’emozione un articolo ad un giornale, un post su facebook, apriamo dei blog come questo per dare e dire il proprio contributo su ogni argomento dai lavori a maglia alle ricette di cucina, dagli eventi di cronaca agli argomenti di comune chiacchiericcio.

E poi c’è chi, sull’onda di una grande emozione riesce a scrivere un libro!

Ed è proprio di questo che vi voglio parlare.

Ho letto, ultimamente, un libro che mi è stato gentilmente donato da una donna appena conosciuta. Non la posso definire amica perché la conosco appena, né dire di lei sia una scrittrice ha scritto solo questo libro ancora poco conosciuto, né tantomeno un’artista pur sapendo fare molte cose legate all’arte.

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Ho pensato molto al termine da usare e credo che il migliore e quello che più la rappresenti sia “ donna talentuosa”.

Matilde, nome che esprime a mio parere molta dolcezza, dimostra il suo essere in una meravigliosa gamma di capacità artistiche tutte svolte con estrema umiltà ma grande capacità.

Una di quelle persone che piacciono a pelle e che scopri saper dipingere, creare oggetti bellissimi e scrivere.

Il fatto è che lo fa con così tanta umiltà che forse non si rende conto di quanto sia brava.

Mi fa dono del suo libro con il rossore sul viso, con il timore di essere superba ma con quel gesto accende la mia curiosità, il mio piacere di leggere, il mio piacere di conoscere una persona che scrive un libro.

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Chi mi conosce sa che è il mio desiderio da molto tempo, ci provo, inizio, mi blocco, ricomincio…..ma prima o poi ci riuscirò.

Non so quando e se davvero sarò in grado di farlo ma spero di farlo come c’è riuscita lei!

Il suo libro si legge tutto di un fiato o quasi, diciamo che l’ho letto in due giorni e le ultime 40 pagine mi sono seduta sulla sedia del tavolo della sala e, tanta era la voglia di scoprire il finale del racconto, che non mi sono più accorta di nulla di quello che accadeva in casa. Immersa dentro al libro mi sembrava non solo di vedere le immagini di un film ma addirittura di esserne la protagonista. Le sue descrizioni così precise, minuziose e realistiche mi hanno immersa in un mondo lontano dal mio ma che avvicina al suo.

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Il suo romanzo scaturisce da una grande emozione che può capitare a chiunque per qualsiasi motivo, più o meno leggero, più o meno drammatico ma la sua capacità di trasformare quell’emozione in una storia inventata sulla linea del vero accaduto è stata grandiosa.

E quindi grazie alla dolce Matilde per aver così ben scritto e grazie al destino che ha portato  la mia strada ad incrociarsi con la sua.

Se sono riuscita ad incuriosirvi un po’ leggete questo bel libro che trovate in formato eBook a questo link :

https://www.lafeltrinelli.it/libri/matilde-fragomeni/un-altra-chance/9788868543112

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Buona Lettura.

Luisella

Perché si pubblicizza ciò che è dannoso?

Alla televisione senti pubblicizzare qualunque cosa:

La pastiglia per il mal di testa…….però…”leggere attentamente le istruzioni può nuocere alla salute”

I Giochi al lotto, alle slot online ma “attento può dare assuefazione e danneggiare la salute”…..e non solo direi

Le sigarette, ora non si pubblicizzano più ma, piuttosto incoerentemente, si scrive sui pacchetti che fanno male e venire il cancro.

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Mi sono domandata quando si sia iniziato a pubblicizzare, per esempio le medicine.

Perché io ricordo che quando ero piccola le medicine le consigliava il medico e basta, non la televisione.

In realtà girovagando per il web non sono riuscita a trovare risposte precise ma ho scoperto che in Italia e In Europa potevano essere pubblicizzati solo i farmaci da banco, cioè quelli che non necessitano di ricetta medica, fino a maggio del 2017 poi da giugno dello stesso anno, hanno dato il via libera anche ai farmaci con prescrizione medica ma quelli non mutuabili.

A differenza degli stati Uniti, dove avviene l’esatto contrario e si pubblicizzano solo i medicinali che vengono prescritti dai medici , ma non c’è il nostro sistema mutualistico.

Non so quale dei due sistemi sia migliore perché secondo me i medicinali NON dovrebbero essere pubblicizzabili. I medicinali li deve prescrivere il medico che ha studiato e si è specializzato per questo.

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Per non parlare poi della pubblicità inerente il gioco, non quello infantile, chiaramente, che pubblicizza giocattoli per bambini, ma quello che rischia di portare a quella ludopatia di cui ormai da qualche anno si parla e per cui ci si adopera per riconoscerla come malattia.

Ma non è un controsenso? Il gioco fa male, rende schiavi, rovina le famiglie e gli affetti ma lo pubblicizzo in tv??? Salvo poi affrettarsi a dire a velocità supersonica che fa male, che rende assuefatti e quant’altro.

Sarebbe come dire il cancro uccide ma se vuoi ci sono delle caramelle che te lo fanno venire.

Bhe veramente questo succede ……con le sigarette per esempio, certo ora non si può più pubblicizzarle per televisione e si scrive sul pacchetto che fa male e fa venire il cancro…..però le puoi comprare liberamente dal tabaccaio.

Almeno in certi stati europei, come la Francia, sigarette e alcool costano tantissimo mentre le medicine costano un terzo che qua da noi.

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Così…notavo certe incongruenze e ne ho voluto parlare con voi perché davvero non mi faccio una ragione di come a volte le cose più lapalissiane e lampanti vengano stravolte per il solo motivo consumistico.

Non si pensa al benessere fisico e psichico delle persone ma al solo effetto business.

Si pensa solo al consumismo, alle lobbie, alle grandi industrie…..l’importante è che queste fonti guadagnino, se poi chi si abbevera da loro si devasta………non ha alcuna importanza.

Il fatto è che l’essere umano ha necessità di avere delle regole, delle leggi che lo obblighino a non fumare, a non giocare, a non drogarsi, a non uccidere, a non passare con il rosso, a non denigrare, a non bullizzare, abbiamo bisogno delle leggi che ci dicano cosa fare e cosa non fare, da soli non ce la facciamo……e pensare che a distinguerci dagli animali “sarebbe” l’intelletto….mah!!!!!!

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Luisella

QUANDO UN NEGOZIO CHIUDE………

 

Non sempre i negozi chiudono a causa dei centri commerciali o di altri eventi sociali.

Può anche capitare che, semplicemente, dopo due generazioni di titolari, arrivati alla meritata pensione si decide di smettere.

Questo è quello che sta capitando a un piccolo negozietto di paese, del mio paese, quel bel paesello ai piedi della val di Susa che spesso da materiale per i miei scritti.

Si tratta di un negozio a una vetrina che ospita una tabaccheria e un piccolo alimentari.

Si tratta di un negozio che io ricordo da quando, bimbetta di due o tre anni venivo a Rosta in vacanza dalla nonna, ma probabilmente c’era già da molto prima.

Si tratta di un negozio che, nonostante negli anni siano fioriti supermercati ovunque, ha continuato sempre serenamente la sua attività!

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Si tratta di un negozio rimasto sempre uguale negli anni, senza modifiche, senza ammodernamenti, senza stravolgimenti, cosa che per qualcuno è visto come “mancanza” ma, per me e per molti altri, è stato il suo punto di forza. Perché così come nelle persone gli anni ti insegnano che non è importante essere belli o brutti, alti o bassi, magri o grassi ma essere belle persone di carattere, di morale di azioni e di mente, anche un negozio non è solo l’estetica che ne fa la fortuna ma come viene condotto.

E i nostri “condottieri”sono la vera differenza!

Prima la signora Maria con suo marito, loro hanno iniziato questa attività, tirata su e dato un gran servizio al paese.

Nel tempo anche Claudia e Massimo hanno iniziato a dare il loro contributo fino a sostituirli quando l’età ha detto loro il suo stop.

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Quello che ha fatto la grande differenza è sempre stata la loro serietà nel lavoro, la loro disponibilità, l‘essere sempre gentili e sorridenti con una parola buona per tutti.

Le persone anziane hanno sempre saputo di poter contare sull’energia di Massimo (seppur tra mille acciacchi) per ricevere a casa la loro spesa.

Ogni richiesta di marche o particolarità risolte dal perfezionismo di Claudia.

Per  quasi vent’anni sono stati accompagnati dalla dolcezza e dalla professionalità di Daniela che bene si integrava con il loro armonioso metodo lavorativo

Poi con loro è arrivata Clara dolce e umile nell’imparare il mestiere, perfezionista come Claudia e instancabile lavoratrice come tutta la famiglia, con la mano che spacca il grammo nel tagliare gli affettati, cosa su cui la faccio sempre arrossire facendole i complimenti.

Da loro non hai mai sentito uscire una cattiveria, un pettegolezzo un giudizio pur condividendo e commentando insieme la vita del paese e i suoi avvenimenti.

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Mai schierati con uno o con l’altro nell’avvicendarsi delle amministrazioni comunali pur sapendo convivere con tutti.

Tutto questo, quando esiste, il cittadino ne gode senza quasi rendersene conto, dandolo per scontato.

Per chi ha la mia età quel negozio c’è sempre stato, quelle persone sono sempre state li con il loro sorriso e la loro gentilezza, un’istituzione in pratica.

Poi succede che decidano di smettere, che arrivati all’età della pensione

( non di Clara eh….che è la più giovane) vogliano giustamente godersi il meritato riposo e……..tutto il paese in disperazione!!!!!

Il dispiacere tra le persone, specie tra coloro che abitano qui da tanti anni, è praticamente palpabile, nei bar e per strada si parla di loro tra ricordi e racconti.

E l’idea di vedere poi “quel” negozio chiuso fa stringere un pò il cuore.

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Per fortuna una parte di esso sarà rilevato da un’altrettanto dolce, gentile e affabile famiglia che lo integrerà con la sua attività.

Utilizzo quindi il canale del mio blog per salutare Claudia, Massimo e Clara augurandogli tutto il meglio che possano desiderare e ringraziandoli per quanto hanno dato a tutto il paese.

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Nel contempo diamo e do il benvenuto nella loro veste di ” tabaccai e non solo” a Luca e Antonella che già conosciamo e che, sono certa, sapranno dare continuità a tanta gentile laboriosità.

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Luisella

UN BUON ANNO A……TUTTI NOI!!!!

Avevo preprato un augurio per tutti voi ma…….guarda cosa va a succedere…….un pò in anticipo, con un pò di agitazione, hanno fatto capolino nella nostra famiglia due creaturine fantastiche che ci hanno fatto diventare NONNI….e così, tutto ad un tratto si sconvolge tutto e un turbinio di emozioni di ogni genere prendono il sopravvento….su tutto e cambiano le priorità.
Non so spiegare la felicità, la paura, la fierezza, l’ignoto e tutto quello che ho provato in questa mitica giornata del 31/12/2018.
Quindi , scusate, ma prima di fare gli auguri a voi…..li faccio a noi e do il benvenuto a Maria e Alessandra che sconvolgeranno allegramente le nostre vite e le nostre abitudini, che porteranno amore, colore, vita!
31dicembre 2018
Ancora una volta mi ritrovo a ringraziare questo universo che mi sta dando così tante gioie!!!!! Grazie a Sara che sarà una mamma capace e a Denis che sarà un papà dolce e presente che insieme ci hanno dato la possibilità di iniziare questo percorso fantastico e scoprire la bellezza di essere …..NONNI GIOVANI!!!!!
Bene, ora tocca a voi:
C è sempre chi si lamenta, chi ad ogni “come stai?” risponde con un “potrebbe andare meglio”.
C è sempre chi sorride sempre e ad un come stai risponde sempre con un “bene grazie e tu?”.
C è sempre chi si tiene un marito violento e chi riesce a lasciarlo, chi tiene una moglie scomoda e chi riesce ad allontanarla, chi vizia i propri figli salvo poi lamentarsi del risultato è chi troppo severo li soffoca di regole e doveri.
C è sempre chi ha un lavoro che lo distrugge e se lo tiene per paura dell’ ignoto ma c è anche chi fa pazzie e da calci a destra e manca cercando qualcosa di nuovo e di diverso.
C è chi è equilibrato e chi fa follie, chi teme e chi è temuto, chi ama e chi è amato.
C’è chi dona e chi prende, chi lancia il sasso e chi viene colpito.
Bene, io quest’ anno vorrei augurare ad ognuno di queste categorie di provare ad essere come il suo opposto per poter decidere dove sta meglio, perché non è detto che sempre si voglia cambiare il proprio stato….anche quando ci si lamenta.
Auguro a tutti di avere la possibilità di decidere come condurre la propria vita.
Io della mia sono felice, delle mie scelte, del mio lavoro e delle persone che mi circondano.
Buon Anno a tutti voi!
Luisella 

Pensiero……..

In ogni momento durante le nostre giornate tranquille, di lavoro o di festa, in qualche altra parte del mondo, del paese o della città stà succedendo qualcosa di difficile, di doloroso, di terribile.
Questa volta è successo nella nostra Italia, nella splendida Sicilia.
Così mentre stavamo mangiando, tagliando il panettone, godendo delle atmosfere familiari
O comunque mentre stavamo gioiendo…..qualcuno stava subendo la reazione della natura che più spaventa, il terremoto : quell’ evento che non si può combattere, non si può affrontare, non si ferma finché non decide lui, lo si può solo subire.
Oggi il mio cuore è totalmente in Sicilia nella splendida Catania e zone limitrofe, quella terra che ha dato i natali a una parte dei miei antenati, quella terra che non ho ancora mai visitato, quella terra di mare, agrumi e gente aperta agli altri.
Oggi il mio cuore e li.

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Luisella

 

ATTENZIONE………..ANCHE LA MIA RUBRICA 

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CI RISENTIAMO DOPO LE FESTE!!!!!

 

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