Difficile intuire che…….

Ci sono eventi che proprio non possono passare inosservati.

Uno di questi è quando un genitore decide volontariamente di togliere la vita al proprio figlio al quale, per altro, l’aveva data.

E’ sempre tremendo il solo pensiero di un essere umano che ne uccide un altro, ma assolutamente inconcepibile diventa quando a farlo è un genitore verso un figlio.

I casi agli onori della cronaca sono moltissimi, purtroppo, e sono molto vari.

Ci sono state mamme che hanno ucciso figli piccoli e pare non se ne ricordino più, o perlomeno il loro cervello sembra ne abbia cancellato ogni traccia forse troppo dolorosa.

depressione

Padri che hanno fatto questo gesto e, dato che il cervello non è stato di aiuto, si sono poi tolti la vita o almeno ci hanno tentato.

Mi domando quale disperazione possa far apparire “quella” la decisione migliore per tutti.

Uccidere un figlio è un po’ come suicidarsi perché uccidi una parte di te, perché l’hai cercato e creato tu, l’hai voluto tu.

Puoi essere disperato perché tua moglie ti ha lasciato, ma quale può essere la colpa di tuo figlio?

Puoi essere disperato perché scopri di avere una brutta malattia, ma quale colpa può avere tuo figlio?

Puoi essere disperato per la bancarotta della tua azienda, ma quale colpa può avere tuo figlio?

E’ forse meglio la morte all’abbandono, alle cure, alle battaglie?

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Già, ma è facile fare questi ragionamenti a mente lucida e senza quel genere di problemi.

E allora come poter aiutare chi stà andando in quella direzione?

Quali possono essere i segnali che bisogna saper vedere per spostare l’attenzione di chi si sente di fronte al nulla?

Non ho risposte a questi dubbi e a queste domande, certo è incomprensibile come a volte conosci gente che lotta con le unghie e con i denti per sopravvivere a malattie che  devastano, e altre volte conosci persone che decidono di uccidere se stesse o i suoi affetti più cari.

E’ importante che chi si sente solo e sconsolato si rivolga a qualcuno, chiunque: un amico, un estraneo anche un numero di un centro di ascolto con la quale a volte si riesce di più e meglio a chiedere aiuto e aprirsi in uno sfogo liberatorio.

E’ molto difficile capire la mente umana, ancora di più lo è quando “ l’oscuro” ne prende possesso.

 

Parliamone!

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Fa Bene ,eppure…….

E’ risaputo che lo sport fa bene, è salutare e aiuta il nostro benessere psicofisico.

Lo sport è un grande aiuto per qualsiasi disagio psicologico: da un semplice malessere alla depressione, dagli stati nervosi all’esaurimento una camminata di mezz’ora o una corsetta leggera, una nuotata in piscina o un pò di pesi in palestra riescono a liberare e alleggerire il cuore e la mente.

Pare, inoltre che fare sport con regolarità permetta al corpo di rinnovare costantemente le proprie cellule regalando un aspetto più sano e giovane.

In più, secondo una ricerca eseguita su 3.554 uomini e donne di età compresa fra i 53 e i 65 anni l’attività fisica costante e regolare, intesa come una camminata di 30 minuti al giorno per 5 giorni alla settimana, riduce del 10% la possibilità di peggioramento su chi già soffre di artriti e artrosi. Inoltre migliora le funzionalità cognitive, riduce il rischio di demenza senile e Alzheimer.

Eppure…………………………….

Secondo un indagine di eu news il quadro della situazione è quello che segue :

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Per riassumere, in un Europa dove il 59% non fa alcuno sport e il 41% fa sport almeno una volta alla settimana, gli italiani sono quelli che ne fanno meno in assoluto con un misero 3 % della popolazione.

E come se non bastasse a questo si accompagnano anche scorrette abitudini alimentari presenti già nell’infanzia dove merendine zuccherose e caramelle la fanno da padrone a discapito di frutta, verdura e alimenti sani.

In base a tutto ciò…mi viene da pensare che tutto il 3% dell’italia lo trovo io per strada in flotte di biciclette che occupano due corsie o in chi corre a piedi di sera in strade buie che quando li vedi li hai già investiti.

O forse li ritrovo in tutte quelle persone che mi consigliano di fare movimento, di camminare, correre o nuotare……….ma io faccio parte di quel 97% di italiani……pelandroni!!!!!!!

No dai non è proprio così…..è solo che sono un po’ incostante!

E voi?….Fate sport???????

Parliamone!!!

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UN COMPLEANNO….QUALSIASI

A volte anche un semplice compleanno, di quelli che io indico sempre come “intermedi” cioè tra le cifre tonde e la metà tra una deca e l’altra, può diventare un bel compleanno

L’altro ieri ho compiuto gli anni, 52, appunto quelli che in genere non sto li a festeggiare come magari ho fatto per i 50 o farò per i 55 o i 60….

Non era mia intenzione fare cose particolari ma sicuramente avrei rinunciato volentieri a passare la giornata in lavori o cose forzate….era la mia giornata!

Una cosa però la volevo fare ed era passare un paio d’ore con le mie belle signore nonne amiche di mia mamma, e anche qualche distinto signore che c’è nel gruppo, condividendo un caffè e qualche pasticcino.

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Arrivo al bar e già sono sedute ai tavolini che sembrano aspettarmi….qualcuno sapeva che era il mio compleanno e subito partono baci e auguri con il loro solito allegro frastuono che contraddistingue il gruppo.

Qualcuno, che si ricordava la data, mi ha portato un pensiero e uno scritto in rima di buon augurio  da me molto apprezzato, altri la loro presenza e il loro buon umore che a me è bastato anzi…..mi ha colmato l’anima.

Quando ci si ritrova con queste belle persone si intrecciano sempre mille discorsi, se qualcuno ha qualche problema lo condivide e spesso insieme si cercano cause e soluzioni.

Insomma alla fine è stato un piacevole modo per onorare la giornata per me festiva, attorniata da amiche e amici che, facendomi notare quanto io sia ancora giovane  (visto che la loro età media è di 65 anni….io sono una bambina)che non dimostro gli anni che ho, che l’importante è la salute ecc ecc….mi hanno donato il più bel regalo ricevuto : la loro serena gioiosità!

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Al pomeriggio ho passato del tempo piacevole e allegro a casa di mia figlia che da quando convive è tutta indaffarata, ma il tempo per comprare una tortina chiamarmi e in compagnia di due amicizie comuni e del suo fidanzato farci una chiacchierata , ridendo e scherzando, l’ha trovato e, mentre lei stirava noi, una fetta alla volta……..ci siamo mangiati tutta la torta!

Un po’ alla sera e un po’ durante la giornata mi sono arrivati ,ed ho risposto, una valanga di messaggi e audio-messaggi da ogni parte: waths app, messanger, sms, facebook che mi hanno davvero scaldato il cuore e mi aiutano a farmi sentire apprezzata, amata e mai sola!!!!!

Grazie al destino, all’universo alla vita che mette sulla mia strada così tante persone!!!!!!

E dato che non me l’ero ancora detto……………….

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Quando l’amore è immenso…..ma l’odio anche!

Ho visto un bel servizio su Nicholas Green, quel bambino americano che ha trovato la morte in Italia nel 1994 e che i genitori hanno deciso, in un atto di grande amore e generosità, di donare tutti i suoi organi utilizzabili.

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Così ho iniziato a pensare quanto può essere difficile una decisione del genere specie quando perdi un figlio e in modo così improvviso e tragico.

Poi però hanno intervistato il padre, ho visto il suo abbraccio con le persone che hanno ricevuto quelle parti di suo figlio, ho visto la sua commozione nel dire che la donna che aveva ricevuto il fegato del suo bambino era diventata mamma e aveva chiamato Nichlas il suo di bambino.

Lui ha detto che quello era stato un grande gesto d’amore che lui apprezzava all’ennesima potenza….

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Lui, che donando gli organi di suo figlio ha permesso a due persone di poter vedere, a una donna di poter vivere grazie al suo fegato e ad altre due di tornare a vivere normalmente ricevendo entrambi i suoi reni.

E poi c’è quel bambino, Andrea, che ha ricevuto il suo cuore che in un intervista di allora esprime la sua felicità e il suo ringraziamento per quel cuore nuovo che gli permetterà di tornare a giocare come gli altri bambini……che si troverà vent’anni dopo a combattere e perdere la battaglia con un cancro devastante…….quale peggior destino!

Insomma tanto immenso può essere l’amore, reso ancora più grande quando è fra sconosciuti, tanto è bello e rigenerate sapere che esiste il bene gratuito e che non cerca riconoscenza, quanto mi sconvolge e deprime l’odio, la cattiveria….gratuita, il sadismo e l’indifferenza che oggi mi viene da esemplificare con la storia di Emanuele, il ragazzo che nella notte tra venerdi e sabato scorso è stato preso a sprangate da almeno 10 ragazzi rabbiosi per aver cercato di proteggere la sua ragazza.

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Ecco, è di fronte a questo genere di avvenimenti che mi mancano  il fiato e le parole. Non riesco a pensare che da un apprezzamento mal fatto si può arrivare a questo…..

Non riesco a pensare che tutti quelli che sicuramente hanno assistito al fatto non sono intervenuti all’inno del facciamoci i fatti nostri!

Non riesco a pensare che dei ragazzi non abbiano minimamente il senso del valore della vita propria e altrui.

Non riesco a credere che  oggi dei genitori dovranno contenere una rabbia indescrivibile e un dolore indicibile.

Non riesco a credere che da oggi una ragazza dovrà riuscire ancora a fidarsi di un uomo…che potrebbe essere un carnefice……

E’ allucinante…..basterebbe che tutti i genitori del mondo di qualsiasi nazionalità o colore della pelle insegnassero il

rispetto

….e invece manca proprio questo…..il rispetto altrui dal quale potrebbe nascere solo amore!

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Ricordi…..

Sono ormai tutti oltre i cinquant’anni gli amici di quel ragazzino di allora e lo ricordano silenzioso, bello molto bello e dai lineamenti fini, capelli castani e due bellissimi occhi scuri.

Timido e un pò introverso, lui non sapeva, ma tutte le  ragazzine erano innamorate di lui…piaceva a tutte.

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Si è  poi saputo, dopo l’evento drammatico che vado a raccontarvi, che in famiglia c’erano un pò di difficoltà di dialogo. Un padre molto severo a volte un pò troppo manesco, una madre remissiva che non sempre riusciva a difendere i suoi figli.

Capitava spesso che si lamentasse di come andava la sua vita ma per i suoi amici , tutti adolescenti come lui, non era possibile capire quanto il suo tormento fosse grande e profondo. Erano un pò tutti tormentati da amori che nascevano e finivano, amicizie che si perdevano,  incomprensioni con i genitori, la scuola…insomma tutte le cose che strizzano il cervello e l’animo di ragazzini tra i 13 e i 18 anni.

Questo ragazzo, amico di tempi lontani, lasciò tutti senza parole, senza capire, senza sapere come reagire quando una fredda sera del 1981 al termine dell’ennesimo litigio con il papà uscì di casa dicendo “ basta me ne vado e mi impicco!”….grido di dolore apparso esagerato per i genitori i quali non hanno dato il credito che invece ha avuto.

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Ha vagabondato per qualche ora pensando e ripensando a chissà cosa, forse al modo di farla finita o forse al motivo…o forse ancora avrà pensato se era il caso o no di arrivare a tanto…..chissà…..

Ma quando la mente si ofusca le soluzioni non si trovano e niente sembra avere alternativa alla morte che appare come risolutiva, definitiva e purificatrice…..anche a 16 anni!

E non fa paura neanche a un ragazzino che, generalmente, a quell’età si sente invece immortale. Ma fa pensare tanto i giovani che rimangono attoniti, perché è la prima volta nella vita che vengono a contatto cosi brutalmente con essa. E’ difficile comprendere e accettare e il dolore si fa immenso!

Lui quella sera ha deciso, ha deciso di gettare la spugna, di non riuscire più a resistere e si è servito della natura e, come scrissi io allora quindicenne in un mio sfogo dopo la disgrazia, utilizzò… “….un albero le cui foglie piangevano sentendo il peso di un fantoccio dal cuore infranto, dagli occhi pieni di lacrime, capendo l’incoscienza del tuo gesto, il momento della decisione. La notte scendeva e tu, finalmente felice, eri un’ombra sotto un albero che piangeva!”.

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E’ una storia triste che ha segnato molti di noi, allora ancora piccoli e incoscienti, ma credo che sia rimasta nel cuore di molti rammentando quanto ogni segnale ogni richiesta di aiuto ogni soffio di un adolescente non vada mai sottovalutato!

 

Parliamone!

 

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CI RILEGGIAMO LUNEDI…..BUON SABATO E DOMENICA!!!!!!

In questa settimana abbiamo augurato tutto il bene possibile A OGNI PAPA’ DEL MONDO che insieme alle mamme devono prendere decisioni importanti per i loro figli come quelle relative alle vaccinazioni per non dover incorrere in allarmismi , forse un pò eccessivi, che fanno gridare AIUTO AIUTO…..E’ SCOPPIATA L’EPIDEMIA!

Uomini e donne a volte vittime di questa vita che ti può immergere in una STORIA DI UN AMORE CONTORTO causa anche di scelte prese sull’onda di momenti o su indicazione di qualche banale trasmissione sulla quale DICO ANCHE IO LA MIA perchè davvero troppo fuori luogo.

Perchè poi dalle nostre scelte e dalle nostre storie nascono figli che di riflesso percepiscono e vivono con intensità le nostre situazioni ma che per esperienza personale vi posso dire “NON TENIAMOLI ALL’OSCURO” è molto più dannoso che una triste e dolorosa verità…aiutiamoli a crescere!

Con questo breve riassunto degli argomenti di questa settimana vi auguro un buon fine settimana, in armonia e serenità imparando a ringraziare l’universo per tutto quello che abbiamo e anche per quello che ci manca……ci sarà un perchè!

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Non teniamoli all’oscuro

Spesso ci si domanda se sia giusto coinvolgere e informare i nostri figli quando una difficoltà, una malattia, la perdita di lavoro o una separazione si presenta in famiglia.

Bene, io credo che per ogni età dei nostri figli esiste un modo per dare loro qualsiasi tipo di informazione, ma l’importante è darla.

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E’ importante che vengano messi al corrente di ogni cosa perché tanto le loro “antenne” percepiscono tutto e i danni maggiori si fanno proprio nel non renderli partecipi.

E direi che più piccoli sono più si fanno danni a non dire.

Quando un genitore, un fratello o uno dei nonni si ammalano e inizia un declino è giusto che loro sappiano.

Se sono molto piccoli, ovvero al di sotto dei 3 anni le si potrà far capire che la persona in questione non ha magari più la forza per prenderli in braccio, che non gradisce sentire urlare, che bisogna darle un aiuto.

Poi, man mano che passa il tempo e il bambino cresce, si possono aggiungere informazioni, dare spiegazioni e, spesso, basta semplicemente rispondere con semplicità alle domande che il bambino, per natura, pone.

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Anche perché tanto la vita non sarà mai tutta in discesa, piena solo di cose belle e di felicità e affrontare queste situazioni quando capitano già da piccoli li renderà persone più forti.

Per esemplificare quello che intendo dire vi racconto come ho fatto io con il mio bambino che, quando si è ammalato il nonno, aveva sei anni.

Mio papà ha allora dovuto affrontare un intervento a cuore aperto quindi io sarei stata via da casa parecchio per supportare mia mamma e per stare con mio papà, in più al suo rientro dall’ospedale sarebbe stato per un pò “di porcellana” e non avrebbe certo potuto giocare con il bambino come prima.

Quindi era necessario che lui sapesse tutto, proprio per giustificare lo stravolgimento delle abitudini quotidiane.

Anziani e Caparre

Quindi con la maggior tranquillità possibile abbiamo cercato di spiegargli quanto stava per accadere e quale avrebbe dovuto essere poi il suo comportamento quando il nonno sarebbe tornato a casa.

Più volte attraverso il cellulare abbiamo fatto mini filmati al bambino che salutava il nonno e al nonno che rispondeva ai saluti proprio per non creare troppa distanza e per troppo tempo: in qualche modo loro si vedevano e specialmente il bambino lo vedeva.

Al ritorno a casa del nonno, il bambino che sapeva di non dovergli toccare la ferita né il pacemaker nè, tantomeno , poteva corrergli incontro buttandosi fra le sue braccia, ci ha sorpreso e commosso per la sensibilità, la cura e l’attenzione che ha riservato al nonno malato.

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Nell’arco di due anni la situazione è andata via via peggiorando fino ad arrivare alla fine e man mano che la situazione degenerava gli abbiamo sempre spiegato le difficoltà che aveva il nonno iniziando a prepararlo al fatto che forse così non avrebbe potuto vivere a lungo, mettendo di mezzo angeli, stelle e quanto poteva apparirgli meno doloroso possibile.

Ci siamo impegnati tutti per prepararlo bene e ci siamo, inconsapevolmente,  riusciti così bene che la mattina in cui l’ho dovuto svegliare dandogli questa triste notizia lui, senza scomporsi mi ha guardato e detto “ va bhè mamma….io tanto ho tutti i miei ricordi di nonno!”.

Aveva otto anni ed era più pronto lui ad accettare questa mancanza che io.

La stessa cosa credo valga quando i genitori si separano: penso sia un errore gigantesco imbrogliare i figli dicendo che il papà va via per lavoro o altre bugie del genere. Meglio raccontare, con delicatezza, la verità evitando così che i figli si carichino di colpe che non hanno.

La verità paga sempre.

 

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Dico anche io la mia !!!

QUESTO L’ARGOMENTO TRATTATO IERI SU logo_radio-italia-1_new_def_parte1-1Nello spazio che mi regalano Mario Bargi e Roberta Mucchi durante la loro trasmissione, anche se questa volta erano malati entrambi   e ho trasmesso con Luca!

Perchè voglio dire la mia su questa trasmissione, che non ho visto ma basta quello che ho sentito!!!!!

Nel corso della trasmissione condotta da Pola Perego è andato in onda un dibattito sui “motivi per scegliere una donna dellʼEst”e, dopo critiche copiose su facebook e non solo, Viale Mazzini ha preso le distanze chiudendo la trasmissione……………….

Ma io dico….quando creano questi programmi lo fanno dalla sera alla mattina o la preparano accuratamente?

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Certo accuratamente nelle luci, nel far apparire la conduttrice di turno magra bella e senza rughe ma, evidentemente, non nei contenuti!

E no, perché che il contenuto fosse insulso, maschilista e offensivo se ne sono accorti solo dopo le lamentele di chiunque uscite sui social.

Credo, come ho letto da un amico di facebook, che “la stupidità è nel non capire che la fortuna non è trovare una ragazza dell’est, dell’ovest o di chissà dove. La vera fortuna è trovare una compagna di vita che ti ami per quello che sei,  che ti aiuti a migliorare. Che cammini al tuo fianco e ti aiuti a non cadere quando inciampi, perché prima o poi a tutti capita di inciampare!!”

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Perché non è sicuramente una tuta messa in casa, una minigonna o una vestaglia sexi che rende una persona di sesso femminile..una Donna!!!!

 

Perché altrimenti cosa dovremmo farne di quegli uomini che dopo un po non si fanno più la barba, non si cambiano, non aiutano, lasciano tutto in giro per casa, non ti curano  e ti danno per sicura e scontata e……va bhe dovessi scrivere tutte le lamentele che sento andrei avanti a parlare mezz’ora !!!…e si trasformano da così

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Certo davvero sminuente e deludente è che un argomento simile l’abbia trattato una trasmissione di quella televisione che, al di là che sia di stato o meno, dovrebbe dare informazioni, far conoscere, divertire e casomai riportare quell’equilibrio, nei concetti morali e non, che spesso la moda di turno rende molto minimal.

E ancora più offensivo è che a trattare questo squallido argomento sia una donna

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…..…e purtroppo è così, spesso le peggiori maschiliste siamo noi donne. Perchè se andiamo in giro per il web cercando indagini su cosa desiderano gli uomini da una donna potremmo rimanere stupite delle risposte :

su una ricerca fatta dalla rivista Vivere Sani scopriamo che gli uomini cercano donne indipendenti e sicure di sé, colte e con argomenti interessanti, dal carattere forte ma anche affettuose.

Dopo di chè è chiaro che il colpo d’occhio ha una sua influenza ma….perchè? per noi non è così???

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Anche da una ricerca di radio 105 emerge che gli uomini cercano la principessa…..ma non troppo rosa: deve avere carattere, essere ambiziosa, umile e intelligente!

Il punto è che gli uomini ( dichiara lo psicologo dottor Maurizio Sgambati di Pordenone) non  hanno la capacità di dichiarare apertamente alla propria compagna aspettative ed esigenze. Questa competenza comunicativa è una prerogativa femminile. Comunemente le donne provano attraverso l’intuito, la propria esperienza e visione del mondo, ad indovinare ciò che può soddisfare il partner, a leggere “tra le righe” ed i non detti, anche se spesso con scarso successo.

Essi in realtà cercano gentilezza, leggerezza, lodi e stima, approvazione, contatto fisico, passione, incoraggiamento e sostegno, presenza, rispetto, spensieratezza, risate, amicizia ma anche distanza………..e poi dicono a noi che siamo pretenziose!!!!!!!

Parliamone!

 

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Storia Di Un Amore Contorto

Era una bella ragazza : piccola di statura ma ben proporzionata, lunghi capelli neri, occhi scuri e profondi.

Si sposò giovane e presto rimase incinta e, altrettanto presto, prima che il suo bambino nascesse, si rese conto del lato oscuro dell’uomo che aveva sposato.

Non si era mai accorta prima o non aveva capito o forse non aveva voluto capire nella speranza non fosse vero…della dipendenza di suo marito.

Una cosa grande, troppo per lei e con il cuore pieno di dolore decise di lasciare quell’uomo.

Il figlio nacque e quando era ancora nel suo primo anno di vita lei trovò un uomo che poteva vivere con lei e amare anche il suo bambino.

La storia d’amore durò un po’ di anni, 4 o forse 5 poi, per diversi motivi, finì.

Per il bambino fu la prima separazione da quello che per lui poteva essere la sua figura maschile di riferimento.

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Passò del tempo e questa donna allacciò un’amicizia con un uomo : sembrava gentile, buono e piano piano si trasformò in una storia d’amore, Il bambino era già cresciuto e a lui non piaceva quell’uomo, voleva sua mamma e lui non era intenzionato a condividerla con qualcun altro.

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Ma alla mamma piaceva molto e decise così di iniziare una convivenza : furono due anni piuttosto burrascosi, dove il bambino vide tensioni e bisticci, discussioni e pianti…la vide piangere molte volte e il compagno di sua mamma urlare, andare, tornare, presenza,  assenza, e poi……basta, nuova separazione, nuove valige, nuovi pianti.

Il bambino era ormai grandino, la mamma si stava risollevando, riprendendosi in mano la propria vita.

Iniziarono ad alternarsi, nei successivi anni alcuni fidanzati che la mamma faceva puntualmente conoscere al proprio figlio nella speranza di fare bene a coinvolgerlo e sperando arrivasse prima o poi un suo consenso, un apprezzamento dell’uomo che sceglieva.

Non più convivenze, solo storie che però la mamma riteneva non dover nascondere al ragazzino che stava intanto diventando grande, riteneva fosse leale nei suoi confronti.

Passano gli anni e il bambino diventa un adolescente introverso, scuro, annoiato e infastidito da ogni cosa. Indeciso sulle sue scelte ma sempre solo molto sicuro di una cosa : a lui gli uomini di sua mamma non piacciono, neanche l’attuale!

Ma tanto, se anche l’avesse detto, sarebbe cambiato qualcosa?

 

Quel bambino, ora uomo, è sposato ad una donna che non rispetta, maltratta e che usa come donna di servizio, colf, badante, baby sitter dei suoi due figli…..ma non come donna, amante, amica……..ma che tiene legata a se per mera opportunità dando sfogo ai suoi istinti con ogni donna piacente che incontra! Spesso, con la sua mente di bambino,  ha pensato che questo fosse l’unico modo di approccio con l’universo femminile.

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Oppure………………..

Quel bambino ,ora uomo, è sposato ad una donna al quale dà tutto l’amore, l’affetto, il rispetto che ha visto mancare a sua madre. Nella sua mente di bambino più volte si è detto “ io non farò mai così con una donna”. Vive una vita felice con una donna che ama e dei figli che adora e alla quale insegna il rispetto per ogni essere umano.

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Quale potrebbe essere il finale di questa storia? Magari un altro ancora….. suggerite e……..

Parliamone

 

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Aiuto aiuto……..è scoppiata l’epidemia

Dunque pare ci sia un aumento dei casi di morbillo del 23% e quindi si grida all’epidemia.

Quinta-Malattia

Così come per un po’ di tempo si è gridato all’epidemia meningite….per un po’ fino a quando mezza italia impaurita non ha iniziato a correre a vaccinarsi. A quel punto, siccome non erano preparati a tanta solerte attenzione, hanno dovuto fare un veloce dietrofront dicendo che solo certe categorie erano a rischio, che i casi erano gli stessi dell’anno precedenti anzi degli anni precedenti e addirittura sono arrivati a spiegare che i ceppi del virus della meningite sono 12 e il vaccino ne copre solo 6…ma prima non l’avevano detto!

Lungi da me dichiarare se i vaccini fanno bene o male, non sono un medico e non sono in grado di fare dichiarazioni simili.

Vorrei soltanto ragionare su alcuni aspetti.

Prendiamo in considerazione il morbillo e tutte le malattie esantematiche del bambino.

Morbillo1

Quando io ero piccola gli unici vaccini obbligatori erano quello della tbc e quello contro il tetano e difterite che si faceva insieme.

Le altre malattie erano :

morbillo……fatto

rosolia………fatta

varicella……fatta

parotite o orecchioni….fatta

pertosse…..non l’ho mai presa.

Poi c’erano le classiche terza e quarta malattia che si fanno quasi sempre nei primi 6 mesi di  vita e quelli….proprio non ricordo se l’ho fatto o no.

Oh…….vi do una notizia….anzi una notiziooonaaa……..NON SONO MORTA!!!!

an_sb_001_m - Copia

E neanche mio fratello che le ha fatte tutte…pure la pertosse! E neanche moltissimi bambini di allora.

All’epoca se arrivavi ai 13/14 anni senza aver fatto rosolia e parotite rispettivamente per le femmine e per i maschi, in quel caso,  ti facevano il vaccino perché sono malattie che, ormai tutti sanno, alle donne se la contraggono in gravidanza può dare deformazioni o morte del feto e la parotite se gli uomini lo contraggono in età adulta possono diventare sterili a causa dell’orchite che può provocare.

Altrimenti ste benedette paurose malattie ce le facevamo e, anzi, le nostre mamme quando ce l’aveva uno dei nostri compagni di scuola ci facevano andare a trovarlo e stare tutti insieme perché almeno si faceva che farla e non se ne parlava più.

La mia domanda è : quale è stato il motivo per cui da fare il vaccino solo nei casi in cui non si facesse da piccoli e solo per due malattie esantematiche si è passati a farlo tutti, per ogni bambino e , anche se facoltativo, consigliato da tutti i pediatri?

mrp

Ho l’impressione che credendo di difenderli questi bambini li abbiamo resi invece molto più fragili, con un sistema immunitario che non sa combattere nulla e per cui per ogni alito di vento i raffreddori diventano bronchiti che necessita curare con antibiotici e chi più ne ha più ne metta.

Oltre tutto sono anche tantissimi i casi per cui gli effetti collaterali dei vaccini si sono presentati forti e devastanti.

Non voglio dare nessun genere di indicazione in merito (anche perché in realtà io i miei due figli li ho ipervaccinati su consiglio dei pediatri) certo sono contenta di avere già i figli grandi e non dover prendere nessuna decisione in merito.

Certamente quando avrò dei nipoti….non saprei proprio che consiglio dare in merito se mai mi verrà chiesto.

Il punto è che a volte ho il sospetto che non ci vengano date le migliori informazioni ma le più convenienti.

Parliamone!

 

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