E quindi …BUONE VACANZE!!!!!

Siamo arrivati a fine Luglio, molti in vacanza sono già andati e molti devono ancora andare, ormai le ferie estive sono spalmate tra giugno e settembre quindi il momento per dire ” Buone Vacanze” non può essere così presciso.

Io, in realtà, posso dire di essere in vacanza da quando ho dato una svolta alla mia vita, da quando ho deciso di adattarmi alle novità lavorative, da quando ho capito che si può lavorare trovandosi in vacanza senza sentire il peso del lavoro, da quando ho scoperto che posso decidere se lavorare sempre o se fermarmi un po…..insomma da quando sono padrona della mia vita.

Resta il fatto che ognuno agisce come può e come si sente di fare e quindi, vagando sul web, scopro che le vacanze 2018 hanno dei numeri e sono bei numeri!

Pare che quest’anno ci sia un + 10% di persone che si sposteranno per le vacanze. Ci si divide tra un 50% che ama il mare

e un 50% che si divide tra montagna, lago, campagna e chi rimane in città o visita città.

Insomma in un modo o nell’altro da qualche parte si va.

Quest’anno è la prima volta che io e la mia famiglia ” scegliamo di non andare via” e rimanere nel nostro bel paesello che, nonostante le costruzioni avanzino in modo spietato, rimane sempre un bel paesello ancora vivibile e godibile se non altro per la tranquillità che regala.

E’ la prima volta che lo scegliamo, che non siamo obbligati a farlo per questioni economiche come in passato, e questo rende serena anche una vacanza così….a casa propria, godendo e gustando il semplice fatto di stare tutto il giorno  tutti insieme!!!!

Per noi tutto relax…se ci va lavoreremo un pò ( possiamo farlo da casa o da qualunque posto si decida all’ultimo di andare a visitare) faremo qualche gita….faremo tanta nanna e tante penniche ristoratrici!

In fondo, anche chi va in vacanza al mare o in montagna, al lago o in campagna può essere pronto a tutto: ad ogni sport, ad ogni avventura oppure rientrare nella categoria di chi vuole solo relax, mangiare bene e usare meno i social oppure albergo, mare, spiaggia e………..condividendo a tutto post!!!!!

A ognuno il suo l’importante è che rinnovi, rigeneri, restituisca forza ed energia per affrontare un’altra corsa fino a Natale!!!!!!!

Buone vacanze a tutti …!!!

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Superstizioni!

Francia Croazia….finale di mondiali 2018 mi ritrovo in mezzo a ragazzi e non più tali nel bar del circolo che frequentiamo.

Nessuno che tifava per la Francia, italiani disperati per non aver potuto urlare il nome della propria nazione diventati improvvisamente croati, magari gli stessi che non sopportano gli stranieri ma non importa…..piuttosto che la Francia…..meglio la Croazia.

Insomma ad un certo punto qualcuno si lamenta del fatto che un giocatore della Croazia indossa il numero 17 che porta sfortuna. 

E io, più convinta che mai esordisco dicendo ” Ma solo noi siamo superstiziosi…il resto del mondo non credeva ste sciocchezze”.

Bhè, non è vero…. assolutamente non è vero!!!!

Così ho fatto una piccolissima indagine su internet e ho scoperto che il mondo è invaso dalla superstizione, che poi altro non è che la credenza irrazionale, spesso dettata dall’ignoranza o dalla paura, in forze occulte che possono influire negativamente o positivamente nella nostra vita.

Salta fuori, per esempio, che per i cinesi i numeri 4, 13 e 23 sono portatori di negatività in quanto si pronunciano in modo molto simile alla parola morte.

Quindi in Cina negli ascensori dei palazzi…. troverete dei numeri mancanti!

In Egitto invece guai a lasciare delle forbici su un tavolo o incustodite senza utilizzarle per tagliare….porta malissimo ma…..tenerle sotto il cuscino quando si dorme allontanano i brutti sogni.

In Galles, invece, c’è la credenza che se si indossa un cappello fatto di foglie e bastoncini di nocciolo un desiderio verrà esaudito.

In Corea non si usano i ventilatori in una stanza chiusa, in Quatar assolutamente vietato uccidere i ragni perché si crede alla loro capacità di controllare e di estinguere gli incendi……..io aracnofobica non potrei viverci!

In Giappone nelle notti di maltempo e temporali i bambini devono dormire con la pancia al caldo e al sicuro altrimenti il dio del tuono ruberà loro l’ombelico.

Brasile e Romania hanno in comune una superstizione: mai posare a terra una borsa o un portafogli, il rischio è avere una forte perdita di denaro.

Insomma, tutto il mondo è paese e ovunque ci sono paure che danno fondamenta a credenze e superstizioni.

E un po’, superstiziosi, lo siamo tutti, chi più chi meno, chi consapevolmente chi no, chi lo ammette e chi no.

Io dico sempre di non esserlo ma non è vero perché ci sono due cose che non faccio mai : non festeggio e non faccio mai gli auguri di compleanno prima della data giusta.

E, altra cosa, non posso apparecchiare una tavola con 13 piatti….piuttosto ne aggiungo uno anche se non si userà…….da sempre, e non so neanche da dove arriva questa mia “ fissa”!!!

Però dai, è soddisfacente pensare che non sono solo gli italiani ad essere “ignoranti e creduloni” come dice la descrizione di wikipedia !

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Saper Vedere Oltre!

Il primo pensiero che ho avuto seguendo la storia dei ragazzini bloccati nelle profonde grotte in Thailandia è stato verso l’allenatore : mi sono domandata come ha potuto portare dei bambini, in quel periodo dell’anno e senza i mezzi necessari in una grotta così difficile e pericolosa.

Il secondo pensiero si è rivolto a quei bambini, a quali saranno le conseguenze fisiche ed emotive che questo avvenimento procurerà.

Poi ho ragionato su quale insegnamento si può e si deve trarre da una storia simile.

Parto dall’ultimo punto.

Vorrei utilizzare questo esempio per dimostrare quanto è importante il rispetto delle regole e quanto è importante insegnare questo rispetto.

Pare si siano introdotti nei cunicoli presi dal desiderio di vedere questa bellezza naturale! Peccato sia in vigore il divieto d’accesso  da giugno a novembre, proprio per la pericolosità del luogo , e chi abita in quei luoghi ne è a perfetta conoscenza anche senza bisogno di cartelli indicativi. Infatti durante la stagione dei monsoni l’ingresso delle cavità naturali, che si trova al di là di un torrente da attraversare a piedi e si allaga per le forti piogge, diventando una trappola potenzialmente mortale per chiunque vi si avventuri è vietato.

Dunque se c’è un divieto c’è un motivo e si rispetta.

Se c è una regola si rispetta,.

In questo caso tutto è finito bene ma è stato un caso che sia andata così, potevano morire tutti.

Certo questi ragazzi hanno imparato a loro spese e sicuramente non disattendereanno mai più un’ordine, una regola e impareranno che se c è un NO un no rimane. Punto

Quello che mi domando è : quanti di loro avranno protestato dicendo che c’era un divieto e quanti li avranno presi in giro dandogli dei fifoni?

Perché è li che si vede la forza dell’educazione data e ricevuta.

Si, sicuramente avranno imparato ma quali segni saranno rimasti impressi sul loro corpo e nella loro mente?

Qualcuno ha infezioni polmonari, altri della cute e quanti nel tempo avranno attacchi di panico, pura del buio, ansia e modifiche comportamentali in seguito a questa esperienza?

Ad ogni azione segue una reazione è fisica, è natura è vita.

Ed ecco che, da buona mamma italiana, i pensieri che ho avuto verso l’allenatore che li ha condotti li dentro non sono certo stati di affetto e riconoscenza.

Mi sono domandata con quale faccia avrebbe guardato i genitori di quei bambini.

Mi sono chiesta quali sarebbero state le reazioni di quei genitori.

Mi sono domandata come io avrei reagito difronte a lui fossi stata uno di quei familiari.

Bene , con mio grande stupore ho appreso che in realtà tutte le famiglie dei ragazzini, tutto il popolo thailandese, dopo un breve momento di rabbia lo ha quasi santificato e ringraziato.

Si perché quel popolo con quella cultura tanto diversa dalla nostra, più meditativa e emozionale ha saputo vedere la capacità di quel ragazzo ( perché a 25 anni anche lui è solo un ragazzo) di mantenere calmi i bambini, di aver dato a lor ogni scorta di cibo e di acqua da bere, di aver loro insegnato a meditare per sopportare la situazione, di averli comunque protetti e mantenuti in vita!

Fantastico! Io non sarei mai riuscita, noi genitori italiani non avremmo mai notato tutto ciò, linciandolo fisicamente e psicologicamente e sperando nella sua morte in quella grotta…..proviamo ad essere sinceri e, analizzandoci, capiamo un po’ se non è così!!!

Quindi tanto di cappello a un popolo che sa vedere oltre, che nella sua povertà sa vivere onorando la vita nelle sfaccettature e sfumature che noi ormai, presi dalla nostra civile inciviltà, abbiamo perso di vista.

 

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PILLOLA DEL VENERDI’: ANNIVERSARI

Noi donne siamo tremende, non ci dimentichiamo una data, una frase, una situazione, un’espressione, un pensiero ( perché noi leggiamo anche nella mente dei nostri uomini) che riguardi in qualche modo l’uomo che stà con noi.

C’è la data di quando ci siamo parlati la prima volta, poi il primo bacio, e il fidanzamento senza dimenticarci della prima vacanza insieme e anniversari e compleanni, per non parlare della frase detta durante una litigata. Niente, nulla sfugge alla nostra memoria settoriale, emotiva, emozionale.

Forse nel nostro cervello tra i vari cassettini della memoria c’è un cassettone enorme che riguarda il partner, così…per metterlo un po’ in difficoltà.

Il fatto è che se un uomo dimentica anniversari e date importanti che riguardano il  partner, non lo fa per cattiveria o menefreghismo è proprio che ha un problema congenito!!!!

Ebbene si, così sembra, secondo uno studio americano condotto su circa trentamila persone tra uomini e donne.

In sostanza la parte del cervello che che funge da archivio della memoria emozionale che si chiama “amigdala”  gli uomini ce l’hanno moooolto meno sviluppata .

Tutto qui….è proprio una questione fisica…..non ce la possono fare!

 

Allora direi, invece di arrabbiarci e offenderci perché si sono dimenticati di un anniversario o simile, ridiamoci su e ricordiamoci che loro hanno l’amigdala sottosviluppata!!!!!

Lu

 

E RICORDATEVI…………( voi che avete un’amigdala enorme)

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Facciamo luce?

Spesso ci facciamo idee e preconcetti quando non conosciamo un termine e, piuttosto che andare ad informarci personalmente attraverso i mille mezzi che oggi abbiamo a disposizione, ci fidiamo di quello che ci dicono gli altri ( che magari non ne sanno nulla ugualmente), del sentito dire o di quell’amico che…..

Oggi vorrei parlarvi del Network Marketing non tanto del solo  puro aspetto lavorativo tanto quanto dell’aspetto creativo e di conoscenze personali in cui conduce.

Innanzitutto è una formula lavorativa che non conosciamo e, come tutte le cose che non si conoscono, temiamo.

E’ un termine inglese di cui non sempre sappiamo il significato e quindi è naturale pensare che sia una cosa che non ci riguarda:

network = sviluppo

marketing = commercio

Quindi sviluppo commerciale o sviluppo di reti commerciali.

In America si utilizza questo sistema lavorativo dagli anni ’50, mentre in Europa sta prendendo piede da poco più di 10 anni.

In Italia sentiamo dire che è una catena di sant’Antonio, è una piramide, guadagna solo uno e tutti gli altri lavorano e via discorrendo.

Bene allora vorrei descrivere brevemente il sistema lavorativo comunemente usato in un’azienda qualsiasi :

Opsssss…..sembra quasi una piramide …..caspiterina…eppure è un’azienda di quelle che ti sistemano per tutta la vita ( una volta forse, adesso….).

Ora vorrei descrivere il sistema Network Marketing:

 

dove il singolo è l’azienda e tutti gli altri consulenti, distributori, sviluppatori di reti commerciali.

Quindi almeno ad immagine qual è la piramide???

Un’operaio più produce più guadagna? Non mi pare proprio.

Ogni operaio se lavora tanto, bene, con impegno può diventare capo reparto poi responsabile e poi salire sempre più su?

Ho lavorato per vent’anni da operaia in un’azienda alimentare e posso asserire con sicurezza che non succede, qualcuno sale di grado ma solo qualcuno e neanche sempre per effettive capacità ( e non apro questo delicato argomento).

Nel network marketing, e parlo per esperienza provata, vige una grandissima meritocrazia. Tutti coloro inziano il percorso, se lavorano bene, con dedizione e impegno, ripeto  tutti possono scalare la vetta ed avere posizioni privilegiate.

Certo, bisogna lavorare, non è vero che, come dicono alcuni, guadagni senza fare niente. Quelli si che sono truffatori.

Bisogna dedicare tempo, energie e lavorare parecchio ma non sei mai solo. Non sei abbandonato una volta istruito sul da fare. Non c’è la lotta tra iene che si divorano perché si lavora tutti insieme, si collabora, si condivide, ci si aiuta perché la riuscita di uno è la riuscita di tutti.

All’interno di questo sistema lavorativo, scopri cose nuove, vieni formato e aggiornato, conosci persone e nascono amicizie e base di tutto quanto è la condivisione.

Dunque quello che posso dirvi è di non giudicare ed etichettare ciò che non si conosce solo perché non è la “ normalità” nel lavoro, nella società, nelle persone, nel sesso, nelle famiglie……bisogna conoscere le diversità, qualunque esse siano, e provare a comprenderle e se non si riesce a farlo almeno evitare di sparlarne!

E RICORDATEVI………………………………..

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