SE NON SI BEVE NON CI SI DIVERTE

Ma chi l’ha detto, mi domando io!

Questo l’argomento trattato ieri, con Roberta Mucchi e Mario Bargi, nella mia rubrica su Radio Italia Uno.

Per carità, chi mi conosce sa che non disdegno certo qualche bicchiere di vino o di birra cenando con gli amici o una bella caipiroska nei dopo cena festosi.

Ma da qui, dall’essere allegri ma lucidi, all’ammazzarsi di alcool e superalcolici per potersi divertire……ci stà di mezzo un oceano direi.

Non è voler fare bigottismo, che non è certo nel mio stile, ma il rischio è molto alto.

 

C’è una sottile linea che divide l’essere allegro dall’essere ubriachi fradici ed è la capacità di non andare oltre quel confine che annulla l’autocontrollo, l’insicurezza, l’inibizione, insomma quel momento in cui si sganciano i freni e sembra che tutto sia possibile.

Frequento luoghi dove girano molti giovani e giovanissimi e mi dispiace molto vedere che, per iniziare una serata si devono “caricare” riempiendosi di aperitivi già pesantucci….” così ci divertiamo”!!!!

Ho fatto così,  una piccolissima ricerca per capire quanto questa abitudine sia radicata nei giovani e quel che ne esce è quantomeno deprimente!

Da una recente indagine dell’istat emerge che la quota di ragazzini dagli 11 anni in poi che bevono alcolici è pari al 63%.

Per quanto riguarda gli adolescenti , se nel 2001 a consumare gli alcolici fuori pasto era il 15,5% dei 1-17enni, nel 2011 la quota si assesta intorno al 18,8% con una quota più evidente fra i maschi.

Dai dati si riscontra il fatto che questo consumo avviene sempre nei dopo cena o a partire dagli, ormai noti, apericena per finire nelle discoteche o nei locali notturni.

La cosa peggiore è che i giovani, nel loro delirio di onnipotenza ( delirio che abbiamo passato tutti legato proprio alla giovane incosciente età) non sanno che a farne le spese per questa esagerazione nel bere, non sono solo il fegato o il cervello ma anche il cuore che con solo sei bicchieri di vino e 3/4 cocktail  nella stessa serata aumenta fino a otto volte il rischio di aritmie cardiache.

Eppure, giuro, che si può ballare e ci si può divertire pure da sobri….incredibile ma vero!

Quindi, direi, ragazzi….bevetevela pure la birra mangiando, un cocktail ballando, dopodichè….acqua, acqua, acqua….che depura ,pulisce e diluisce quanto bevuto prima e a fine serata potete tornare a casa lucidi, guidando e, specialmente, tutti interi!!!!!

 

Parliamone!

E RICORDATEVI CHE…….

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Trasformazione di una poesia!

Mi è stato chiesto, da una dolce futura sposina, di adattare questa bella poesia di Herman Hesse………

TIENIMI PER MANO

Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle…
Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto…
Tienimi per mano…
portami dove il tempo non esiste…
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano…
nei giorni in cui mi sento disorientato…
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate…
Tienimi la mano,
e stringila forte prima che l’insolente fato possa portarmi via da te…
Tienimi per mano e non lasciarmi andare…
mai…

(Herman Hesse)

 

……per poterla dedicare alla sua nuova famiglia che andava formandosi, come un’ ode alle due anime che si uniscono.

Così è nato questo….pensiero……

Teniamoci Per Mano!

Teniamoci per mano anche solo per un minuto

Almeno a tarda sera…..

Quando ci saranno giorni neri

Quando falsità e misteri ci mineranno..

Sarà per noi d’aiuto!

Teniamoci per mano senza dire parole

Senza dare giudizi

Senza farci travolgere dalle difficoltà della vita!

Teniamoci per mano quando uno di noi stà per cadere

Aiutiamoci sempre a rialzarci

Sempre tenendoci per mano!

Teniamoci per mano sempre

Anche, e specialmente, quando il frutto del nostro amore prenderà il volo verso altri nidi…..

Perché sarà difficile lasciarla andare!

Sosteniamoci con le nostre mani

Quando la vecchiaia arriverà e tenerci per mano sarà vitale…..necessario….e anche bello!

Tenersi per mano sarà la vera essenza del nostro amore!

Teniamoci per mano almeno mille anni

Così potremo affidare al destino i nostri malanni,

perché noi siamo reciprocamente il palinsesto della nostra vita!

Teniamoci per mano……..

…………….e la strada sarà meno dura!

Si……faccio anche questo….se vi serve…….e vi posso aiutare………..!!!!!!!

Ho saputo che è stata letta durante la cerimonia, è piaciuta, ha commosso…..ha reso l’idea di quanto la sposa voleva dire al suo sposo…….e questo mi rende felice!!!!

Parliamone!

 

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BUON CALDO FINE SETTIMANA!!!!!!!

Eeeeeeeeh fa caaaaldo…uuuuh se fa caldo….ma ve la ricordate l’estate del 2003????

Qualcuno se la ricorda?????  Avevo un bambino di due anni e mezzo perennamente dentro la vasca a giocare con le paperelle

un papà cardiopatico che si rifugiava in cantina

e io, che allora lavoravo in fabbrica…..in mutua perchè in reparto si sfioravano i 40 gradi e svenivo continuamente!!!!!

Estate 2003 : ha iniziato a far caldo e non piovere da metà mggio fino a metà settembre!!

Un fantoziano “caaaldo alluciiinanteee”.

E poi….ci fu un inverno freddissimo…..ma proprio freddissimo quindi….scaldiamoci bene bene, assorbiamo questo calore e tratteniamolo fino a quando, quest’inverno, ci lamenteremo del freddo!!!!!!

Un po di calore facciamolo andare anche nel cuore e lasciamoci scaldare l’anima!!!!

Buon fine settimana a tutti e buon riposo……chi può.

Serenità e amore!

 

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ALTRO CHE CRACCO E CANAVACCIUOLO!

Bell’argomento trattato ieri su Radio Italia uno, insieme a Mario Bargi e Roberta Mucchi: per una mangiona come me parlare di cucina non mi aiuta certo nella dieta ma l’arte di cucinare sta svanendo e quindi……potrei farcela????

In un Italia televisiva piena di trasmissioni di cucina dove ogni piatto sembra poter essere confezionato da chiunque, dove anche i piatti più complicati sembrano essere facili………il belpaese passa sempre meno tempo a preparare i pasti.

 

Il tempo per mettersi a spignattare è sempre meno, accontentare tutti in famiglia (tra figli celiaci, parenti vegani e adolescenti matti per il cibo spazzatura) diventa impresa ardua se non missione impossibile.

Risultato: cuoche e cuochi nelle case tricolori hanno alzato bandiera bianca. Tagliando al minimo sindacale i minuti che passano ai fornelli e inaugurando l’era della “pappa pronta”.

E’ ormai da qualche anno che questa tendenza alla “non cucina” ha preso piede ma che sta veramente accellerando notevolmente, tanto che, così come dichiara Nicola De carne partner Nielsen, il 50 % degli italiani passa meno di mezz’ora al giorno ai fornelli.

Inoltre gli ingredienti base di una volta; farina, burro, olio, latte ecc sono stati surclassati da cibi pronti come zuppe, insalate lavate, vassoi di sushi.

Anche i cari vecchi pelati sono ormai rari come panda: negli anni ’80 erano il 50% dei consumi nazionali di prodotti lavorati. Oggi sono solo il 10%, soppiantati dai sughi pronti. Costano di più, certo, ma consentono di risparmiare tempo, variabile che per le famiglie dove papà e mamma lavorano è pure denaro.

Una sorpresa questi dati? Assolutamente no , dice Albano Russo direttore generale della Coop :” L’occupazione femminile aumenta, i giovani stanno ai fornelli meno dei genitori”.:le vendite di spuntini e tramezzini sono cresciute nei primi sei mesi 2016 del 27,9%, quelle delle zuppe pronte – in primis le verdure per minestrone tagliate, lavate e asciugate – del 45,2%.

A goderne, però, di questo cambiamento, sono le consegne di cibi già pronti consegnati a domicilio.

I numeri di Foodora e Deliveroo, i pionieri del settore, parlano da soli. Secondo Matteo Sarzana, direttore generale di Deliveroo, “hanno iniziato a dicembre 2015 in 5 e oggi sono in 53 con 700 ciclisti per le consegne”, dice “Stiamo crescendo a ritmi del 25-30% al mese – confermano Gianluca Cocco e Matteo Lentini, i due numeri uno di Foodora – siamo già presenti in quattro città”. Il servizio è a 360 gradi: si può scegliere di tutto, dal calzone ripieno fino a ostriche e caviale.

Su tutto ciò quello che più balza all’occhio è il gran numero, sempre in crescita, di mamme che ordinano il pranzo per i figli piccoli !

E se le mamme italiane arrivano a ordinare del cibo pronto per i loro figli piccoli….vuol dire che davvero ormai la saturazione del proprio tempo è arrivato al massimo……non chiediamoci poi perché  succedono cose tremende come dimenticarsi i bambini in auto.

La frenesia, il correre, la fretta sta distruggendo la vita e la vivibilità delle famiglie

 

Parlamone!

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Il mondo visto su due ruote.

Ho avuto la possibilità di fare, ultimamente, un giro in  moto…..oddio moto…..chiamarla moto non è proprio appropriato…… diciamo scooterone… che non è propriamente essere motociclisti.

A questo proposito mi viene in mente una cara amica che, quando vedeva quelli con gli scooter che dicevano di avere la moto, con aria di sfottò  affermava che.. ” dire di essere un motociclista andando in scooter è come dire di essere un sub facendosi il bidet”

Raffronto particolare ma , devo dire, molto​ azzeccato.

Comunque   al di là della moto o dello scooter che sia, non cambia la sensazione.

Anzi forse è proprio con lo scooter , con il quale vai più piano, che riesci a godere del paesaggio e di tutto  ciò che vedi.

In modo particolare trovo che sia divertente guardare le persone dentro le macchine. Ne puoi osservare gli atteggiamenti da un angolazione diversa e sei immune dalla stessa osservazione.

Altra cosa divertente è che sotto il casco non hai più età o sesso, non importa che tu sia bello o brutto e neanche a nessuno interessa se i capelli non sono in ordine o il trucco non è perfetto, cosa che invece dalla tua posizione  nascosta dal casco……..qualche “soddisfazione” te la prendi!

Al motociclista…..anzi no….allo scooterista tutto è concesso, nel rispetto del codice della strada, e guardare il mondo dalle due ruote da un senso di distacco dalla realtà….di libertà…si una specie di libertà.

Arrivi a un semaforo e senti stralci di discorsi di chi ha il finestrino dell auto aperto, una canzone da una radio, le risate di giovani alla fermata del bus o il chiacchiericcio dei passanti che attraversano la strada.

Stralci di vita comune rubati al privato che inconsapevolmente diventano pubblici.

Sembra di essere in un’altro paese, in un’altra città…dove nessuno ti conosce e ci si sente un po’ più liberi da critiche e giudizi.

 

Parliamone!!!!!!

 

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Ansia, depressione, insonnia: cifre da capogiro

In continuità con quanto scritto nei giorni scorsi e quanto appena accennato la scorsa volta durante la mia rubrica “occhio di donna” a Radio Italia Uno, ieri ho voluto approfondire un po’ questo discorso, con Mario Bargi e Roberta Mucchi, visti gli eventi tragici delle settimane scorse.

Otto milioni di italiani soffrono di disturbi d’ansia, quattro milioni di depressione unipolare, altri quattro di disturbi del sonno, oltre un milione di disturbo post-traumatico da stress.

Cifre già elevate che rischiano di aumentare ulteriormente a causa degli stimoli ambientali negativi associati al perdurare della crisi economica, alle crescenti difficoltà lavorative e alla perdita di speranza che le cose possano cambiare.

La cosa che più preoccupa è che depressione, disturbo bipolare, psicosi e disturbi alimentari sono sempre più diffusi tra adolescenti e giovani adulti. 

Circa il 30% della popolazione nell’arco della vita soffre di un disturbo mentale e, negli ultimi anni, i giovani risultano essere i soggetti più colpiti. Nonostante i dati siano in crescita, ignoranza e pregiudizio la fanno ancora da padroni non aiutando chi ne soffre.

E’ quindi importante che non ci si vergogni e si chieda aiuto!

Perchè al di là delle dimensioni del fenomeno, ciò che preoccupa è il modestissimo numero di persone che chiedono aiuto allo specialista rispetto a quanti ne avrebbero bisogno.

L’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna in occasione della Giornata mondiale della Salute mentale, celebrata come ogni anno il 10 ottobre, dichiara che «meno della metà di chi soffre di un disturbo psichiatrico si rivolge a un medico (30-52% secondo le stime) e soltanto in un caso su dieci (8-16%) viene interpellato un professionista della salute mentale. Ancora più esiguo è il numero delle persone che riceve un trattamento adeguato per tipologia e durata (2-9%),

Per correggere questa situazione è sicuramente importante potenziare i servizi per la salute mentale sul territorio, renderli più accessibili e diffonderne la conoscenza da parte della popolazione, ma è anche essenziale che ciascuno presti maggiore attenzione ai segnali di disagio psichico, proprio o delle persone che gli sono più vicine, e superi il timore e la reticenza a parlarne con il medico di famiglia, affidandosi ai suoi consigli e lasciandosi indirizzare, se necessario, verso le strutture specialistiche più adatte. 

Soffrire di depressione e ansia, disturbi del comportamento alimentare o demenza non è una colpa e non deve essere motivo di vergogna: si tratta di malattie come tutte le altre e come tutte le altre meritano di essere diagnosticate e trattate presto e in modo appropriato.

Questo per evitare di arrivare a casi estremi come si è sentito in questi giorni: che si tratti di mamme stressate, di uomini schiacciati dalla crisi o di adolescenti fragili.

Quello che mi sento di dire è che se non si trova il coraggio di parlare del proprio disagio con chi si conosce piuttosto rivolgetevi a sconosciuti ma che danno il loro apporto con una voce amica pronta ad ascoltare e aiutare!

Per questo esiste Telefono Amico Italia che ogni giorno dalle ore 10 alle 24 mette a disposizione persone in ascolto di chiunque cerchi qualcuno con cui parlare attraverso il numero unico nazionale 199 284 284.

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Visioni Diverse!

Mi sono ritrovata qualche sera fa a sorseggiare una bibita con alcuni amici tra cui alcuni ragazzi decisamente giovani, intendo meno di 30 anni.

E saltando da un argomento all’altro siamo inevitabilmente finiti a parlare di un ragazzo di un paese vicino a noi che si è ucciso, un ragazzo giovanissimo di 20 anni, età in cui ti sembra sia impossibile anche solo pensare di togliersi la vita.

Nel loro discorrere notavo come l ‘intransigenza, la durezza, l’idea che tutto sia solo o bianco o nero sia molto evidente nei 20enni, diventi più elastica entro i 30 e sia pura comprensione dopo i 40 anni.

Quando hai 20 è difficilmente concepibile come la volontà di finire la propria vita possa essere la soluzione a tutti i mali e ancora più difficile è far capire che, quando i ragionamenti vengono fatti da una mente lucida, non si vede il buio e le difficoltà che  possono vedere coloro che sono più fragili.

Che la vita è bella, che le soluzioni si trovano, che niente è senza soluzione tranne la morte, lo può affermare non chi non ha tormenti e difficoltà ( perché quelli , chi più chi meno, li abbiamo tutti) ma chi non ha il buio nell’anima.

Ma l’intransigenza è insita nella giovane età!

Poi la vita ti forgia e ti forma, ti dà bastonate e carezze, ti provoca gioie e dolori e nella scalata alla resistenza di tutto questo ti ammorbidisce anche.

Ancora di più questo avviene quando diventi genitore: quello è il momento in cui incominci a comprendere e capire i problemi delle altre persone cercandone giustificazioni e soluzioni.

L’empatia non nasce con te, pur essendo una caratteristica non di tutti, ma ti si forma e si accentua con la maturità.

E’ così che gli argomenti, le azioni e situazioni che prima non si accettavano e non si comprendevano, con il tempo si incomincia a valutare e ragionare in tutte le sfaccettature, cercando motivi anziché giudizi!

La scorsa settimana è stata purtroppo ricca di avvenimenti tristi e difficili da capire e sopportare e ognuno di essi è stato affrontato in modo assolutamente diverso da chi era molto giovane, da chi attraversava l’età della maturità e da chi era già genitore.

Questo è valso per la mamma che ha gettato il neonato dalla finestra, per gli eventi di piazza San Carlo a Torino, per la donna che ha “dimenticato”( che dimenticanza non è) la bambina in macchina o ancora del vent’enne che si è impiccato!!!!!

Avvenimenti estremamente diversi tra loro, che passano dall’essere giudicati e insultati all’essere ragionati e studiati fino a, in alcuni casi, compresi e giustificati!

 

“Come si cambia…” diceva una canzone di Fiorella Mannoia!!!!!!

 

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Buon fine settimana anche……..

Buon fine settimana anche a coloro hanno la verità in tasca,

a chi, in questi giorni ha giudicato tanto severamente e volgarmente “quella” mamma,

a chi non riflette sulle crudeli casualità della vita

a chi non riflette prima di parlare,

perchè…………

buon fine settimana a chi si sente perfetto,

a chi non sbaglia mai,

a chi nella piena convinzione di amare molto in realtà vomita veleno, giudizi e accuse!

Buon fine settimana a chi ha capito che……………

 

Buon fine settimana ( se a un senso dirlo) a te, mamma disperata che starai soffrendo le pene dell’inferno per un evento che neanche tu capisci come possa essere successo, che dovrai convivere con questa realtà che potrebbe portarti alla pazzia, spero tu possa ritrovare un motivo per vivere!

………..

………………………………….A TUTTI VOI!!!!…………….

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Uomini e donne spendono tanto….ma in modo diverso!

Ieri a Radio Italia Uno avrei voluto ricalcare gli argomenti portati in auge dalla cronaca relativi agli utlimi eventi del week end passato e di questo inizio settimana ma, alla fine ho deciso di alleggerire un pò il morale di tutti tirando fuori questo argomento leggero ma simpatico!

E dunque la domanda è :” ma chi spende di più per lo shopping tra uomo e donna??”

Gli uomini italiani sono più spendaccioni delle donne. Almeno per quanto riguarda lo shopping on-line infatti dai dati di una statistica condotta da Private Outlet, pare che i maschi italiani spendono su Internet il 10% in più delle proprie mogli e compagne.

Non solo: gli uomini italiani sono in testa alla classifica anche se confrontati agli altri maschi europei.  In fatto di acquisti, infatti, gli italiani superano gli spagnoli del 12%, i tedeschi del 7%, gli inglesi del 6% e i francesi del 4%, guadagnandosi così il titolo di «spendaccione on line».

Il profilo che emerge dall’analisi dei dati di Private Outlet è un maschio tra i 35 e i 44 anni che si collega a Internet dal posto di lavoro, durante la pausa pranzo, per acquistare capi di abbigliamento e accessori.

In testa alla classifica dei loro acquisti i capi sportivi, le scarpe, le t-shirt e gli accessori classic-chic. Tutti articoli dedicati al proprio look, dunque, non regali per le proprie fidanzate e mogli o per i figli.

Alla domanda di Private Outlet sul perché gli uomini italiani acquistano di più attraverso la rete, le risposte sono state davvero varie: il 35% ha detto di sentirsi libero dallo stress causato dallo shopping forzato per le vie del centro o nei grandi centri commerciali, il 34% ha dichiarato che ad acquistare sul web si risparmia, mentre per il 16% è importante il risvolto emozionale della sorpresa. Acquistando on line, infatti, si deve poi aspettare l’arrivo del pacco, cosa che provoca una piacevole sensazione di attesa.

Quindi c’è da dire che in linea generale è vero che le donne sono quelle che fanno più shopping in assoluto ma….. online lo fanno di più gli uomini.

 

A noi piace toccare l’abito, sentire di che stoffa è fatto, provarlo, riprovarlo, provarne 500 prima di decidere o anche non decidere perché siamo sempre eternamente insicure e insoddisfatte.

Non ho in realtà trovato dati che differenzino chi acquista nei negozi e chi nei mercati, perché non credo di essere l’unica che ama andare nei mercati e trovare dei capi a prezzi pazzeschi e sentirmi poi dire quando li indosso…” ma che carino questo abito o questa maglietta o camicetta”.

La mia soddisfazione più grande è dire che ho speso magari pochissimo per un abito che fa la sua bella presenza scenica!

 

Resta comunque un dato di fatto che se gli uomini scelgono di fare acquisti online è proprio perché stare dietro a noi che ci perdiamo in mille prove e riprove….proprio non gli piace , quindi direi….non obblighiamoli a fare shopping con noi che tanto…sono solo un peso alla fine!!!!!

Parliamone!!!

 

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Ma cosa succede a Torino e nel mondo????

Non posso non parlare dei fatti accaduti a Torino sabato scorso.

Non posso, pur non avendo parole buone da esprimere ma mi sforzerò!!!!

E’ davvero difficile commentare questo accaduto con lucidità e senza giudicare, specialmente sentite le ultime informazioni su come si sarebbero svolti i fatti e quale sarebbe stata la causa di tanto panico!

Uso il condizionale perché ancora spero non sia vero!

Chiaramente ho la mia idea, che esprimerò, ma vorrei utilizzare alcuni pensieri trovati sui social per dare, il più possibile palpabile, le reazioni emotive delle persone.

Trovo su facebook queste frasi:

“…. A parte il fatto che i bimbi ad una certa ora dovrebbero essere a letto ma, portarli in certi posti, è da pazzi irresponsabili!….”

“…Da noi non servono quelli dell’isis, gli attentati ce li facciamo da soli ……”

“…Ma tutte quelle bottiglie di vetro per terra ….colpa di chi le ha vendute o di chi le ha buttate?….”

“…. Ci sarebbero cosa da dire sul co.….. che ha scatenato l’inferno a Torino ( lo hanno trovato)…..ma ho fatto un fioretto, niente parolacce fino alle 22,30!….”

“….. Non era un kamikaze. Era solo un grandissimo imbecille …..”

E via di questo passo ognuno si è fatto un’idea, ha espresso il proprio sgomento, la propria rabbia.

Le immagini che si sono viste sono davvero allucinanti a partire dal tappeto di bottiglie di vetro che ricopriva la pavimentazione.

E, guardate, io non sono qui a disquisire su chi e come andava organizzata la manifestazione: ho visto già così  tanti improvvisi “esperti” di eventi grandi come questo elargire consigli e insegnamenti sul da fare che non mi ci metto proprio.

Quello su cui subito si è soffermata la mia attenzione è l’estrema inciviltà presente in quella piazza: posso dire? Esageratamente evidente…..ma neanche dopo il maggiore rave rock ho visto lasciare uno spazio così conciato!!!!

Quindi quello che subito mi viene da dire è che forse se le bottiglie invece di buttarle per terra fossero state riposte nelle borse o negli zaini magari…..

Certo sarebbe successo ugualmente ma i feriti sarebbero stati la metà!

Perché prendersela con chi le ha vendute o ancora con chi non ha dato l’ordine di non venderle, io me la prendo con chi incivilmente le butta per terra!!!!

Poi piano piano si fa largo la possibilità che a creare il panico non sia stato lo scoppio di un petardo ( cosa che mi stupiva molto essendo pieno di gente che frequenta stadi e di petardi ne sente anche di più forti) ma uno scherzo idiota fatto da un ragazzo a dorso nudo con uno zainetto in spalla che grida di essere un kamikaze.

E qui mi fermo…perché se lascio andare le mani su questa tastiera non so cosa potrebbe uscire!!!

Voglio solo sperare che si faccia una vera chiarezza( perchè dalla foto non è così chiaro cosa stia facendo il ragazzo a dorso nudo, potrebbe anche essere in quella posizione nel tentativo di calmare le persone), che si arrivi alla certezza assoluta e che se così fosse non ci si faccia impietosire da lacrime di coccodrillo, non si creda alle bravate, non si oscurino le verità per proteggere perché una cosa simile non va protetta, non va capita va semplicemente pagata….non so come ma va pagata!!!!!!

Bisognerà trovare il modo migliore perché, chi ha fatto una tale sciocchezza, non solo paghi il giusto ma impari e capisca la gravità assoluta del gesto che ha fatto.

Certo è che, se si confermerà la tesi del ragazzotto che ha fatto la scemenza,

non vorrei essere nei panni dei genitori!!!!!!

 

Insegnamo ai nostri figli ad essere CIVILI E RISPETTARE!!!!!!!!

Non mi stancherò mai di dirlo!!!!!

p.s  ho scritto in modo un po sconclusionato ma sono veramente sopraffatta da sentimenti contrastanti!

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