So che su certi argomenti mi ripeto ma proprio non posso esimermi.
Non posso non dire di nuovo la mia sui casi di bullismo di ragazzini verso i professori o verso coetanei.
E, specialmente non posso esimermi dal commentare alcuni scritti che ho trovato qua e là sul web e su alcuni giornali.
Primo fra tutti un articolo di Michele Serra sul giornale Repubblica.
In questo articolo, neanche troppo fra le righe, si dichiara che, laddove gli adolescenti frequentano scuole a suo dire più “ elevate” come i licei, non ci sono atti di bullismo o maleducazione come invece capita nelle scuole tecniche.
Secondo il citato giornalista le classi sociali più agiate partoriscono figli “naturalmente” per bene, educati, gentili, belli, biondi e con gli occhi azzurri mentre la peggior feccia viene su dai quartieri degradati, dalle famiglie povere e da chi non va avanti negli studi o si diploma “solo” in un istituto tecnico.
Si dimentica forse i figli delle famiglie della Roma bene comportarsi nelle scuole da veri delinquenti.
Forse non vive la vita reale quando spesso, invece, sono proprio i figli annoiati e soli benestanti o meno, che frequentano scuole di “alto livello” della piccola borghesia cittadina ( di ogni parte d’Italia) a cercare divertimenti alternativi a danno di qualcuno più debole.
Solo pochi giorni fa ho sentito il racconto di una preside di una scuola del nord ( e dico nord….il ricco nord) che dopo aver convocato i genitori di un alunno tutt’altro che per bene si è vista arrivare l’avvocato rappresentante della famiglia anziché una mamma e un papà preoccupati di quanto poteva aver combinato il figlio. Non so se mi spiego!!!!!
Questi atteggiamenti la dicono lunga sul tempo che si impiega per educare i figli.
Eppure queste convinzioni le ho raccolte anche da gente comune a commento proprio dell’articolo giornalistico in questione.
Credo che l’educazione o la maleducazione, non vadano affatto di pari passo con la cultura che non ha insita l’intelligenza. Sarebbe come dire che tutti i meridionali sono mafiosi o che tutti gli Africani sono mussulmani o ancora che tutti i gay hanno l’aids o qualunque altra sciocchezza del genere.
E’ sempre sbagliato fare di tutta l’erba un unico fascio. Conosco molti ragazzi che per poca volontà hanno smesso di andare a scuola frequentando proprio i primi due anni per obbligo ma mai si sono sognati di comportarsi in modo così scorretto perchè a casa avevano dei genitori che li avrebbero appesi per i piedi e non certamente giustificati pensando che si facevano coinvolgere dai primi poco di buono conosciuti ( tanto per dare sempre la colpa agli altri).
In compenso ho conosciuto universitari cafoni e maleducati all’ennesima potenza, boriosi e strafottenti avere comportamenti non certamente all’altezza del titolo per cui stavano studiando.
In realtà il fatto è che dovremmo, tutti, in quanto genitori, metterci in discussione e tornare a fare I GENITORI che possono anche essere amici ma non devono diventare gli alleati che giustificano ogni sbaglio e scorrettezza dei propri figli nascondendosi dietro a frasi del tipo ” ma era uno scherzo”, ” eh ma sono ragazzi”, ” la colpa è della scuola”,” la colpa è dei suoi amici brutti e cattivi”, ecc ecc.
Cerchiamo di essere responsabili noi genitori, dare esempi, impariamo a non criticare gli aspetti fisici, le capacità mentali, il grasso, il magro, iniziamo noi a dare gli esempi di buona educazione e rispetto….perchè è solo da li che arriva l’educazione dei nostri figli, quando sbagliano….non giustifichiamoli sempre e per piacere……non si possono più sentire questi stereotipi insulsi : ricchi, poveri, bianchi, neri, italiani, extracomunitari, nord, sud….ovunque c’è il buono e il cattivo.
Per quanto mi riguarda credo che reagirei come una iena inferocita e senza controllo se qualcuno dovesse fare atti del genere ai miei figli, ma avrei la stessa identica reazione scoprissi essere i miei figli a imporre azioni di bullismo, violenza o mancanza di rispetto verso gli altri.
Se insegniamo a rispettare possiamo insegnare a pretendere il rispetto dagli altri.
E per insegnare…..non c’è niente di meglio che dare l’esempio.
Parliamone!