Tutto a posto? Tutto in ordine…..o no!

Ogni tanto mi accorgo di avere delle psicosi!

Tempo fa avevo raccontato delle mie manie di mettere tutto dritto, di accostare le cose in orine di grandezza, di usare le mollette da stendere dello stesso colore e via di seguito.

Bene, ora posso tranquillamente dire che devo darmi una regolata su un atteggiamento che sicuramente non aiuta a stare bene.

Io devo sempre avere …………………………………………….

Tutto, proprio ogni cosa : la salute, e non solo la mia, anzi, la mia proprio per ultima….quando scricchiola, devo sempre accertarmi che i miei figli stiano bene, moralmente e fisicamente. Poi controllo mia mamma, che si svegli, che non cada, che stia bene. Per non parlare di mio marito, per lui sono sempre in ansia per il peso, per il  cuore, per i polmoni, e perché mangia o perché fuma……Mia figlia, ormai convive, ci penserà anche il suo compagno no? Eh no, io casomai mi preoccupo adesso anche di lui!

Se vado via per una giornata telefono a casa tre o quattro volte per assicurarmi che tutto sia tranquillo, che nessuno abbia bisogno di me.

Se vado via per più di un giorno….una tragedia, penso sempre che debba succedere di tutto proprio mentre io non ci sono.

Sono addirittura arrivata a dire che se dovessi mai avere qualche brutta malattia……io lo voglio assolutamente sapere ( ed è proprio così) perché voglio avere il tempo di lasciare detto, lasciare scritto, dare ancora due o tre ordini, sistemare le cose in casa, dire dove c’è una cosa o l’altra……….insomma SONO MANIAAACAAAAA!!!!!

Quando d’estate arriva il periodo delle ferie, che dovrebbe essere l’uscita dalla routine, lo staccare la spina per rigenerare il cervello, la differenza dalla normalità, io e mia figlia andiamo in tempi diversi  per far si che ci sia sempre qualcuno a dare un’ occhio a mia mamma, qualcuno che dia da mangiare ai cani, bagnare i fiori e cose di questo tipo. Io di mia figlia mi fido è più matura lei di me eppure…..tutti giorni devo telefonare per sentire che mia mamma stia bene, che mia figlia sia tranquilla e che i cani siano in forma!

 

Insomma io sono in vacanza ma il mio cervello no!

So benissimo di non esser l’unica con questa particolarità, e questo mi conforta, per lo meno so di non essere una bestia rara, ma sono estremamente convinta che questo atteggiamento faccia malissimo all’animo, al cervello e al cuore.

Sono fermamente convinta che nella vita bisogna imparare a fidarsi degli altri o perlomeno di chi, in famiglia o sul lavoro, collabora con te.

Lo insegna persino Canavacciuolo nelle sue trasmissioni !

Fidarsi : fidarsi di chi deleghi nel tuo lavoro, perché non puoi fare tutto tu.

Fidarsi di chi ti aiuta in famiglia, perché non puoi fare tutto tu!

Fidarsi, avere fiducia del prossimo, di quel prossimo che cerchi, individui e scegli…..in fondo l’hai scelto, vorrai fidarti almeno delle tue scelte?

Quindi, visto che ci avviciniamo all’anno nuovo e ai buoni propositi, credo che mi impegnerò ad imparare a delegare e a fidarmi di chi scelgo….o ho scelto già da un po!

E voi? Sapete delegare e fidarvi? Perché anche questo serve per amarsi un po di più e per vivere meglio.

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Halloween o Ognissanti?

Si avvicina halloween e come sempre si iniziano a sentire voci concordi e voci discordi.

Il problema è già come, inavvertitamente, io stessa ho impostato la frase.

Siamo in Italia e si avvicina la festa di Tutti i Santi (Ognissanti), questo avrei dovuto scrivere, perché Il 1° di novembre è un giorno festivo in Italia.

Si celebra la festa cristiana di Ognissanti, anche conosciuta come “Tutti i santi”, festività religiosa, ma anche civile.

Halloween invece è una festa popolare di origine celtica, oggi tipica degli Stati Uniti e del Canada, che si celebra la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre con scherzi e travestimenti macabri e portando in processione zucche intagliate e illuminate all’interno.

Vi sono delle interpretazioni molto controverse sul perché si sia scelta proprio tale giorno per commemorare tutti i santi della cristianità. Alcuni studi antropologici recenti fanno notare una certa continuità temporale con la festa celtica di “Samhain”, da cui ha avuto origine Halloween. Samhain è il capodanno celtico e secondo le credenze di questo popolo, durante la notte a cavallo fra il 31 ottobre e il 1° novembre, i defunti tornano dall’oltretomba e camminano sulla terra, fra i viventi.

Dunque, a grandi linee, questo è il senso di questa festa che è italiana sotto il nome di “Ognissanti” e americana sotto la parola “halloween”.

Festa religiosa e cristiana per gli italiani e civile, atea e popolare per gli americani.

Due feste agli antipodi con motivazioni diverse, con metodologie di festeggiamenti diversi e con significati diversi ma che entrambe utilizzano la memoria dei morti: chi per farli rivivere in teatrali forme di morti viventi, chi per onorare il passaggio in questa vita di amici e partenti dedicando loro una giornata di attenzione.

 

Ricordo che da bambina il 1° Novembre era rituale andare dai nonni in campagna (esattamente nella casa in cui abito ora), pranzare tutta la famiglia insieme ( zii, nonni, genitori e bambini….quasi come a Natale) e alle ore 15 precise tutti al cimitero a seguire la messa svolta al cimitero e dopo a casa a far cuocere le castagne :

ero piccola e forse le cose le subisci ancora e non le scegli  ma il ricordo che ho di quelle feste di “Ognissanti” è di una giornata allegra! Non era un giorno funebre ma una giornata di ricordi, di storie di unità, oserei dire di convivialità uniti da una cultura unica che ci rappresentava e ci univa in quel mondo che diventava piano piano sempre più frenetico.

Sinceramente, non conoscendo, se non per sentito dire, la cultura americana in merito ad halloween sono andata a cercare qualcosa sul web e ne esce che: Ogni anno, il 65% degli americani decora le proprie case e persino gli uffici in cui lavorano in occasione di Halloween… una percentuale superata solo da Natale. Halloween è la festa in cui si vendono un maggior numero di caramelle,

ed è seconda solo al Natale, in termini di vendite di addobbi, dolciumi e decorazioni varie. La festa di Halloween in America comincia almeno una settimana prima: si va nelle campagne per scegliere la zucca da decorare. Ma la vera bellezza di un Halloween americano per i bambini sta nella possibilità di vestirsi come un vampiro, il proprio supereroe preferito (o cattivo) oppure da strega buona e andarsene in giro con il viso dipinto dopo il tramonto.

Insomma significati diversi festeggiamenti diversi perché culture diverse, li unisce però il solito sistema commerciale che fa diventare tutto un business: in Italia i fiori, in America ( non tutta tra l’altro) le zucche e gli addobbi.

 

Alla fine di tutto forse possiamo avere culture diverse e abitudini diverse ma il dio denaro riesce a portare tutto e tutti (in quanto paesi perché singolarmente ci sono sempre tante differenze economiche) sullo stesso piano…business, soldi, commercio, vendite…..tutto si traduce e riduce a una gigantesca forma di consumismo!

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IL NOSTRO MERAVIGLIOSO QUADRO

Abbiamo voluto nel nostro salotto un grande finestrone il meno suddiviso possibile: quindi ne è uscita una grande finestra composta da sole due parti, una fissa e una scorrevole che si sovrappone all’altra. Questo ci permette di godere di una bellissima vista che si presenta a noi come un quadro.

All’inizio in questo ampio quadro, guardando dritto davanti, c’era un grande campo di grano di un verde brillante che ondeggiava splendente spinto dal vento spesso presente nella nostra valle.

Alzando lo sguardo impera la nostra montagna simbolo dei paesi della bassa val di Susa….il Musinè…la montagna magica, quella con la croce in punta, quella degli ufo o delle messe nere, quella dal quale ogni tanto si alzano fonti di luci di cui non si capisce l’origine o meglio, ci si diverte a immaginare motivi magici o extraterrestri.

Spostando lo sguardo a destra la montagna scivola nella pianura della prima cintura torinese, la sera le luci che brillano segnano le grandi strade e i primi lontani palazzi.

Sulla sinistra, invece, si innalzano le imponenti montagne della val di Susa che incorniciano un mare di paesi e paesini appoggiati su un territorio ancora verde e fruttuoso.

Sporgendosi appena dalla mia finestra sempre sulla sinistra svetta la Sacra di San Michele, che per noi rostesi è anche il santo patrono del paese.

Di sera è totalmente illuminata come a voler essere faro per chi prende la direzione di Susa!

Ecco, questo è lo spettacolo vivente che si vede dalla mia finestra!

O meglio si vedeva.

Ora al posto del campo di grano, essendo la mia casa posizionata più in alto, vedo i tetti di nuove case che sono state costruite negli ultimi anni….ma questo è l’espandersi della popolazione.

Quello che mi sta facendo soffrire è il pensiero che il bel verde delle montagne valsusine sarà, per i prossimi anni, solo un ricordo : gli incendi di questi ultimi due giorni stanno devastando ettari ed ettari di terreno. Il fuoco sta bussando alle porte delle case vicino, sta facendo paura e cambiando la faccia di montagne splendenti.

Anche questo cambierà il colpo d’occhio, modificherà i colori del mio quadro!

Incendi dolosi? Probabile!

Incendi casuali? Forse!

Incuria? Anche!

Ma in tutti e tre i casi non centra la natura ma la mano dell’uomo!

Quella mano che appicca un fuoco con l’intento di fare un danno per non so quali motivi.

Quella mano che non pensa che il mozzicone della sigaretta che sta fumando possa creare un tale danno.

Quella mano che non cura quello che la natura dona, non liberando, non pulendo, non mantenendo……!

È triste da dire, ma credo che davvero l’essere umano ormai stia superando ogni limite in tante situazioni……e madre natura piange lacrime amare!

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INVESTI E SCAPPA

Chissà cosa attraversa la mente di chi investe un pedone e scappa.

O di chi provoca un incidente….e scappa.

O chi ancora tampona o colpisce un altra auto…..e scappa.

Pare che, a livello nazionale, la percentuale di autoveicoli non assicurati risulti del 13%, e questo potrebbe essere uno dei motivi che potrebbe spiegare la fuga : purtroppo, anche questo, è il risultato di un economia in trasformazione che porta con sé nuove possibilità ma affonda antiche certezze.

Oppure mi viene da pensare a qualcuno alla quale hanno tolto la patente ma guida ugualmente, anche questa situazione  spingerebbe alla fuga

Ma chissà forse semplicemente la persona che scappa è stata presa dal panico : la paura a volte fa avere reazioni insulse e  incomprensibili.

Certo posso capire la paura sul momento ma arrivati a casa, bevuto un bicchiere d’acqua, iniziando a ragionare……forse andare a costituirsi sarebbe la mossa migliore anche e solo nell’ottica del pensiero di ritrovarsi un giorno nella situazione inversa.

Puoi essere un uomo o una donna, un giovane o un anziano il punto è che un essere umano onesto, coerente, che può camminare a testa alta…..non deve mai scappare, da nessuna situazione che sia essa così prepotentemente improvvisa e terribile o che sia una scelta : di studio, di amore, di lavoro di vita.

Mi rendo conto che spesso gli argomenti che tratto si intrecciano vorticosamente su se stessi e che sempre arrivano allo stesso punto quale educazione, rispetto, stima e autostima, amore per se stessi e per gli altri.

Sembra che alla fine dei conti ci sia sempre la stessa equazione :

ama, rispetta, cura, insomma dai agli altri ( tutti gli altri che siano amici, conoscenti o parenti e anche, anzi specialmente, animali) quello che vorresti ricevere e tutto ritornerà in un perfetto equilibrio.

Capisco che possa sembrare una formula religiosa imparata a catechismo ma non è così : non serve andare a messa tutte le domeniche o imparare dottrine religiose di qualsiasi provenienza, per imparare queste cose ma averle ricevute e aver imparto a donarle da bambini, nella crescita, nella maturità.

Siamo tutti concatenati gli uni agli altri per ogni motivo.

E’ proprio l’essere umano tutto che deve imparare l’essere civile!

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Mangio per stare bene!

Quando un dolce sfama il cervello e il cuore…..qualcosa non va! Bisogna imparare a usare il cibo per solo nutrimento fisico; per nutrire emozioni e sentimenti spingiamo la vita verso gli orizzonti che ci danno benessere!

Quante volte il nostro appetito, la nostra voglia di mangiare, il nostro prediligere il dolce o il salato dipende dallo stato d’animo del momento?

Personalmente mi è successo più di una volta e, in realtà, mi succede ancora, molto meno e in modo ormai sempre più raro, ve ne racconto alcune.

L’altalena del mio peso spesso è stata causata dai miei stati d’animo : quando mio papà era malato io ero addolorata, stressata, stanca e mangiavo in modo disordinato negli orari e nel cibo….eppure dimagrivo!

Quando poi tutto è finito e lui è andato in posti migliori io ho preso a mangiare in modo abnorme e specialmente cose dolci: avevo bisogno di riempire la mancanza di dolcezza che mi dava lui…..è ho preso otto chili in sei mesi.

Stessa cosa mi è successa con la malattia, velocissima, e la dipartita di mia suocera, alla quale ero molto legata. Per lei ho buttato la mia alimentazione sulle cose salate, sulla pasta, sulla carne forse perchè il rapporto con lei era frizzante, gustoso, armonioso……anche li ho preso sei chili in tre mesi!

Solo l’elaborazione di questi lutti, l’accettazione degli eventi della vita, il rialzare la testa prendendo in mano il proprio destino e anche la sensazione di dover stare bene per me stessa e per i miei familiari mi ha fatto dare una svolta.

Così la decisione di fare una dieta è venuta dopo una presa di coscienza : sono stata fortunata perchè sono arrivata da sola a questa introspezione ma se non si riesce da soli……come spesso dico, ci sono gli specialisti e non bisogna vergognarsi ad utilizzarli!

C’è chi mangia troppo, chi troppo poco, chi in modo disorganizzato e sbagliato, chi lo fa per incoscienza, chi per farsi del male, chi per disinteresse alla vita, chi perchè ritiene di non doversi far mancare nulla, insomma tante possono essere le motivazioni per ingolfarsi.

Quello di cui sono certa, considerando la mia esperienza personale e quella di persone con cui ho parlato di questo argomento, è che solo la forza di riappropriarsi della giusta autostima, della consapevolezza dell’importanza che ognuno di noi ha nell’ambito della propria famiglia, solo dando un senso alla vita che viviamo e prendendosi la responsabilità delle proprie scelte e decisioni…….si può alzare la testa.

Da qui fare diete, cambiare lavoro, tagliare rami secchi, imparare a stare con le persone che desideri, dare e darti agli altri, cucire un rapporto positivo con quell’energia universale che inizierà a ricambiare …..provare per credere!!!!!!

E non si faccia l’errore di unificare questo discorso con chi soffre di malattie incurabili, handicap gravi o situazioni simili  che niente hanno a che vedere con tutto ciò, io sto parlando di persone sane che, per un motivo o per un’altro, decidono, consciamente o inconsciamente, di farsi del male nei modi più svariati!

Quindi impariamo a mangiare bene per vivere meglio o vivere bene per mangiare meglio…..il risultato è lo stesso!!!!!!

Buona vita tutti!

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Donne = Uomini….quando sarà così?

In continuità, e per  concludere l’argomentazione, con l’articolo precedente su quanto si tende generalmente a colpevolizzare le donne anche quando sono solo vittime, oggi vorrei andare a snocciolare l’argomento sotto l’aspetto della dignità e dei ruoli che la dona ha, o non ha, relativamente alla vita religiosa, politica e di vita comune.

Per quel che riguarda le religioni poche sono le differenze tra un credo e l’altro.

Cristianesimo : Per la chiesa ortodossa e cristiana esiste uguale dignità e responsabilità dell’uomo e della donna nei vari ruoli all’interno di una società, salvo poi negare alle donne  il sacerdozio e quindi ogni posizione nella scala gerarchica ecclesiastica, confinandola a ruoli di educazione e maternità.

Ebraismo : non cambia molto l’atteggiamento neanche qui dove la donna è senza dubbio in una posizione primaria di importanza e di colonna portante della famiglia ma dove viene il più possibile allontanata dalle mansioni religiose nella comunità, mansioni per lo più destinate agli uomini. Però , nel caso riuscisse, la donna può diventare “ rabbina”.

Islam : spiritualmente la donna è pari all’uomo ma, ai dati di fatto, la lettura testuale del corano è decisamente maschilista e al marito è assegnato un ruolo dominante moralmente e fisicamente.

Induismo : qui la donna è considerata la incarnazione della divinità stessa e gode di un altissima considerazione in ogni ruolo. Ma all’interno esistono correnti che non hanno questa considerazione e limitano il ruolo femminile a quello di madre ed educatrice sottomessa al marito e ai figli maschi.

Buddismo : diciamo che in questo caso, almeno , non ci si nasconde dietro a un dito e fin da subito alla donna non era concesso di poter progredire e dimostrare creatività e capacità. Il Buddha, dopo un primo periodo di misoginia, aprì le porte della meditazione monastica anche alle donne che vennero così ad avere la stessa considerazione degli uomini, purchè eliminassero tutto ciò che di femminile c’era in loro. Anche qui però ci sono correnti in cui le donne non possono accedere alla vita monastica.

In ogni religione, in modo più o meno evidente, la donna viene rappresentata come un oggetto sessuale dal quale difendersi, quasi sempre reprimendola: mai viene dato all’uomo l’obbligo di sapersi controllare!

La dice lunga un elenco di leggi, ancora in vigore, riguardo quello che possono o non possono fare le donne in alcuni paesi del mondo :

– In Russia le donne non possono guidare mezzi pesanti, come camion o treni: a dirlo è la Risoluzione n.162 del Codice del lavoro che elenca le 456 professioni che le donne non possono svolgere. Tra queste ci sono anche il pompiere e il carpentiere.

– Nelle Bahamas chi è sposato è autorizzato a violentare la propria moglie. Lo stupro non viene punito se tra i due c’è il vincolo del matrimonio, a meno che la donna non abbia meno di 14 anni. Singapore, India e Palestina seguono la stessa “politica”: sono questi i paesi in cui si registra il più alto numero di violenze sessuali ai danni delle mogli.

– In Pakistan le parole delle donne contano meno di quelle degli uomini e durante i processi civili la testimonianza di una donna conta meno di quella di un uomo.

– In Israele, secondo la legge ebraica, solo gli uomini possono decidere se divorziare o meno. Le donne non hanno diritto di prendere la stessa decisione.

– Gran Bretagna. Le donne non possono arruolarsi nel corpo della Royal Marines: la compagnia militare si è difesa dicendo che “in tempi di crisi, l’unità deve essere pronta ad operare tempestivamente e le donne non sarebbero pronte allo stesso modo degli uomini”.

– In Nigeria le violenze domestiche sono permesse: a dirlo è il codice penale nigeriano, secondo il quale le violenze devono essere considerate ‘normali’ e ‘non gravi’ quando vengono inflitte dal marito.

– In Afghanistan, ma anche in altri paesi come lo Yemen, una donna deve avere il permesso di un uomo (preferibilmente il marito) prima di poter lasciare la casa. In questo modo, l’universo maschile ha il pieno potere di disporre a proprio piacimento della libertà personale delle donne.

– A Malta, meta di vacanza di molti europei, è consentito agli uomini rapire e violentare le donne: l’unica conseguenza è quella che poi dovranno sposare la loro vittima.

– In Arabia Saudita alle donne non è consentito guidare. Nonostante le battaglie portate avanti da gruppi di attiviste nel corso degli anni, il divieto rimane immutato e per spostarsi devono chiedere l’appoggio di un uomo.

In realtà questa legge sta per essere superata grazie al principe Mohammed bin salman che sfida i religiosi e rimuove uno dei divieti più odiosi e anacronistici: anche in Arabia Saudita le donne potranno guidare.

– In Madagascar le donne non possono lavorare di sera e solo coloro che lavorano in piccole attività gestite dalla famiglia hanno il permesso di lavorare dopo il tramonto. Il divieto è esteso a tutte le donne, di tutte le età.

Ma la cosa che più mi ha colpito è stato accorgermi che nei 15 stati in cui la percentuale di donne in parlamento è più alta NON SI NOMINA  l’Italia che con il suo 30/32% di presenze femminili viene messa in coda a paesi come il sudafrica che ci guarda dall’alto con il suo 41.5% :

1. Rwanda 63.8%
2. Bolivia 53.1%
3. Andorra 50%
4. Cuba 48.9%
5. Svezia 44.7%
6. Seychelles 43.8%
7. Senegal 43.3%                 
8. Finlandia 42.5%                         
9. Nicaragua 42.4%
10. Ecuador 41.6%
11. Sudafrica 41.5%
12. Spagna 39.7%
13. Islanda 39.7%
14. Norvegia 39.6
15. Belgio 39.3%

 

Insomma la strada è ancora lunga e non è certo poter indossare i pantaloni, avere i posti parcheggio o le quote rosa ( cosa tra l’altro da cui si denota lo sprezzo della mente maschile) a rendere la donna e l’uomo esseri umani di egual valore e dignità!!

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Donne : piccole, grandi o cresciute troppo in fretta.

Quando si parla di donne è sempre molto difficile e delicato
Quando si parla di prostituzione lo è ancora di più.
Quando si parla di prostituzione minorile diventa addirittura nauseabondo e terribile.
Le donne in un modo o nell’altro vengono sempre accusate di qualcosa.
Se sono state violentate probabilmente hanno provocato.
Se denunciano lo fanno per rovinare l’uomo, se non lo fanno è perchè in fondo le va bene così.

Se denunciano dopo tanti anni….è perchè hanno capito che forse c’è una convenienza.
Se un uomo è un pezzo di disgraziato …è un figlio di p…….( così almeno la colpa è di nuovo di una donna).
Se un uomo è un debole è perchè ha una donna cattiva al fianco.
E via di questo passo.
C’è un costante istinto a incolparle di ogni cosa, persino nelle religioni varie : Eva è stata lei a cedere al serpente, per il corano le donne devono coprirsi per non eccitare l’uomo….mica è l’uomo che si deve contenere.

Questo mio discorso nasce da alcuni commenti che ho letto e sentito in merito alle ragazzine violentate dall’istruttore della palestra che frequentavano.
Ancora i fatti sono da chiarire ma io penso che una ragazzina di 13/15 anni che accusa i propri genitori di aver allontanato l’amore della sua vita, riferendosi a un 43enne libidinoso non può che essere stata circùita. E capisco quanto i genitori possano aver lottato per allontanarla da quell’uomo.
Aver lodato una bambina all’inizio dell’adolescenza, perchè questo è, averla fatta sentire grande, donna, fisicamente apprezzata e desiderabile E’ COLPA DI UN UOMO MALATO!!!!!

E nessuna colpa può e deve ricadere su quella piccola donna in crescita.
Se vogliamo potrebbe esserci da ragionare sul perchè queste ragazzine hanno avuto bisogno di sentirsi desiderate, apprezzate e volute da un uomo che avrebbe potuto essere loro padre, ma evito di analizzare questo aspetto per non cadere in facili accuse motivate dal nulla non conoscendo le famiglie in questione.
Quello che non sopporto è che taluni reazione riescano ad essere ancora e sempre di accusa o di dubbio verso la moralità o buona feda della donna in questione, piccola o grande che sia.
Forse è ora che alll’uomo vengano riconosciute responsabilità e probblemi annessi alla propria fragilità e non agli atteggiamenti degli altri.

Forse è ora che noi mamme smettiamo di proteggere questi figli maschi difendendoli e sollevandoli da ogni responsabilità, compiti e doveri pur di farli stare “tranquilli”.
Forse è ora che insegnamo ai nostri figli maschi ad essere uomini veri che sanno contenersi, che sanno amare e rispettare con sensibilità e dolcezza.
Forse è ora che insegnamo ai nostri figli maschi che la vera forza di un uomo, non è quella del muscolo ( qualunque esso sia) ma quella del cervello e dell’intelligenza.
Mamme, tutte…. io compresa, insegnamo ai nostri figli maschi ad essere UOMINI che usano la sola testa che hanno sul collo….perchè quella che c’è più in basso…..è molto limitante, limitata e non si può espandere!!!!!!

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SEGNI DI INTELLIGENZA!

 

Alcune ricerche scientifiche fatte in varie università del mondo, sembrano confermare che ci sono alcuni comportamenti, segni e caratteristiche fisiche che sembrano essere associati all’intelligenza, o meglio, al livello di quoziente intellettivo ( q.i.) delle persone.

Alcuni di questi segni, come l’aver imparato a leggere presto, vi potranno sembrare scontati ma altri, vi assicuro, sono decisamente più bizzarri e poco comprensibili ….almeno a noi meno intelligenti!!!!

L’elenco che riporto lo snocciolo con velocità senza perdermi in troppe spiegazioni per non dilungarmi troppo ma alcuni sono davvero da commentare.

Primo fra tutti è l’ESSERE DONNA: pare che la scienza confermi a livello mondiale e senza ombra di dubbio che le donne siano mediamente più intelligenti dei signori maschietti…..e questo ci solleva ad almeno mezzo metro da terra!

Aver imparato a leggere molto prima dell’età scolare, aver imparato a suonare uno strumento, essere altri, magri e figli primogeniti pare abbia un grande riscontro sul livello di q.i. che si innalza di parecchio.

Anche essere mancini, essere stati allattati al seno, avere avuto gatti, mangiare sano e usare poco lo smartphon pare influisca positivamente sui livelli intellettivi.

Ma, quello a cui davvero non riesco a dare una spiegazione è :

fare uso di droghe leggere e bere alcolici regolarmente! Dunque, per evitare fraintendimenti, qui non si vuol dire che consumare stupefacenti o ubriacarsi sia sintomo di intelligenza ma, pare, che da uno studio condotto su sei mila soggetti britannici nati nel 1958, si sia dimostrato che ci sia un legame tra alto quoziente intellettivo infantile e la maggiore predisposizione ad adottare comportamenti dannosi per la salute in età adulta, come il consumo di droghe o di alcol in quantità elevate.

Cosa, questa, che va in contrasto con il fatto che, invece, l’intelligente NON FUMA in quanto fumare è da sciocchi: lo dicono il buon senso e uno studio israeliano del 2010 condotto su 20 mila reclute militari: pare che coloro i quali fumavano uno o più pacchetti di sigarette al giorno totalizzino un q.i. più basso di chi non fuma e che disagi mentali o q.i. bassi nell’infanzia portino ad avere una maggiore predisposizione al fumo, ecco perché l’equazione + intelligenza – fumo.

Altri fattori presenti in chi è maggiormente intelligente sono :

facile adattamento-sanno di non sapere-sono curiosi-sono aperti mentalmente-sono solitari-simpatici-atei-empatici e si interrogano spesso sul senso della vita!

Ed ecco, quindi, che nel tracciare un profilo fisico e psichico dell’intelligente si evince che:

innanzitutto L’INTELLIGENTE E’ DONNA, 

alta e magra non fuma ma si droga e si ubriaca!

Suona uno strumento ed è atea.

Mangia sano, fa attività fisica, usa poco lo smartphone e dorme il giusto

(né troppo  né troppo poco).

E’ sostanzialmente una ansiosa ma simpatica, nativa del nord Italia e ha imparato a leggere molto prima dell’età scolare.

E’ mancina ed è stata allattata al seno magari da una madre analfabeta (ma questo pare non influire).

E’ figlia maggiore, ha un gatto ed è politicamente liberale.

Caratterialmente empatica, simpatica e conosce i suoi limiti.

E’ curiosa, si adatta facilmente, ha molto autocontrollo e si interroga sul senso della vita.

Insomma è praticamente perfetta …..d’altronde è una DONNA!!!!

Parliamone!

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L’umana medicina.

Lo so che spesso scrivo di cose personali o eventi che mi capitano ma, in genere, sono proprio situazioni comuni, del normale vivere quotidiano che portano a riflessioni e pensieri.

Bene posso dire che non sempre, quando necessita, si incontrano medici validi e con cui si entra subito in empatia. 

Ammetto che, per me stessa o per i miei familiari, in  realtà ne ho trovati parecchi sulla mia strada, ma l’ ultimo è veramente particolare.

Avete presente il doc. del ritorno al futuro? Ecco lui….alto, magro, capelli bianchi, un po’ lunghi e tutti sparpagliati. Un ortopedico conosciuto casualmente ad una visita specialistica in una struttura convenzionata con l ‘asl territoriale.

Uno di quei medici saggi, competenti, capaci, acuto e…….simpatico ma simpatico……che mi sembra di conoscerlo da sempre!

Spesso l’essere dall’altra parte di quella scrivania, con indosso quel camice bianco mette delle barriere e dei distacchi che solo un’estrema umiltà e una grande intelligenza può abbattere.

È così che con questo ortopedico si è instaurato un rapporto di fiducia, di rispetto e  di conoscenza. Un medico che oltre a occuparsi del problema esistente, con molta professionalità e intuito, ha saputo instaurare anche un rapporto confidenziale con me e mio marito facendosi raccontare un pò di noi, della nostra famiglia dei nostri figli….volendoli addirittura conoscere…..”per vedere se sono simpatici come voi”(,parole sue).

Ci ha raccontato aneddoti dei suoi studi, della sua strada da medico, di come sua moglie ha smesso di fumare….cose così, comuni, semplici.

Ecco semplici…..come lui….semplice pur essendo un medico quotato, umile pur essendo un medico di successo.

In attesa nella sala d’aspetto del suo studio, o in quella dell’ospedale dove opera, le parole che ho sentito su di lui sono state sempre le stesse : un dottore simpatico, capace e alla buona.

Se fossi in lui lo riterrei il più bel complimento.

Un medico che della semplicità e del rapporto umano ne ha fatto la base su cui poggiare la sua grande sapienza!

Ce ne fossero tanti .

Quante volte capita di trovare medici così?

Parliamone

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